Intervista al coordinatore isolano dell’UdC

di Ivana Caliendo

Come giudica, in generale sotto il profilo amministrativo, l’evidente fallimento della politica isolana?

“Il decadimento della classe politica rappresenta lo specchio del decadimento della società nella quale viviamo dove quasi nulla si programma e, di fatto, si vive alla giornata.  Ed è così ormai anche nella politica. Purtroppo, mancano programmi e progetti validi e si vive alla costante rincorsa delle emergenze”.

Qual è il suo ruolo politico nell’UdC e nel controverso scenario politico ischitano?

“Nella veste di coordinatore isolano dell’UdC mi sto sforzando di creare un partito che rappresenti un’ alternativa valida sia al Pd e che al Pdl, che in questi anni non hanno dato grandi risposte ai problemi della gente. Piuttosto abbiamo assistito ad una lotta di potere fra i due leader isolani, che oggi mi sembrano accomunati in un unico disegno di potere personale”.

Sul problema delle demolizioni qual è il suo giudizio sul Governo?

“Il Governo si è comportato malissimo. In una situazione di incertezza per un coacervo di norme di difficile interpretazione sarebbe stato opportuno un autorevole intervento del Governo per risolvere la questione. L’intervento è stato solo paventato ma di concreto non si è fatto nulla. Il Governo è interessato a questioni di carattere generale come la libertà di stampa e le intercettazioni telefoniche piuttosto che a risolvere i problemi concreti della nostra comunità”.

Della questione del comune unico cosa pensa? E cosa ci dice dell’idea del consigliere regionale De Siano sul comune a tre formato da Ischia, Casamicciola e Lacco Ameno?

“Io sono uno dei fondatori dell’ACUII e adesso non ne faccio più parte. Infatti, per una questione di correttezza, mi dimisi quando ero consigliere comunale di opposizione. Il comune a tre non lo vedo di buon occhio. All’apparenza è un passo avanti nel progetto del comune unico, ma di fatto si prospetta il fallimento del disegno. In sintesi, le motivazioni che sorreggono questa scelta del comune a tre mi sembrano rispondere più ad un disegno di potere personale dei due leader isolani dei maggiori schieramenti piuttosto che alle esigenze reali dei cittadini”.

Se dovesse dare un voto, da uno a dieci, all’attuale amministrazione che governa il comune di Ischia, che voto darebbe?

“Le rispondo con un inglese no comment. Preferisco astenermi e un voto alto preferisco esprimerlo solo all’UdC, che sta svolgendo un ottimo lavoro grazie anche ai nostri rappresentanti sia in consiglio comunale che nell’esecutivo”.

Aspira sempre alla candidatura a sindaco?

“In realtà, non ho mai avanzato la mia candidatura a sindaco anche perché queste non sono scelte che si fanno autonomamente ma devono essere prima gli altri a proporti. A mio avviso, ritengo che i programmi e i progetti vengono prima della scelta del candidato a sindaco. E preciso che in proposito nell’UdC non vi è nessuna contesa. Comunque, trovo prematuro parlare di candidature e va detto però che anche il migliore uomo politico, il più preparato, senza un buon progetto può finire col diventare il peggior sindaco”.

Infine, ci dice qualcosa delle lotte interne al centrodestra per la poltrona di sindaco?

“Preferisco non guardare in casa d’altri. E preferisco non commentare questa vicenda. La trovo troppo ridicola per esprimere giudizi”.