Ivana Caliendo
Comune unico e comunello: due forme di dittatura moderna. In questi giorni si assiste ad una sorta di bombardamento che sposa l’idea del comune unico o del Comunello. Le voci contrarie tacciono o forse non viene concesso loro il dovuto spazio. Di cittadini sfavorevoli a questo tipo di iniziative ne conosco tantissimi. Condivido in pieno la tesi che entrambe le scelte potrebbero consolidare una sorta di oligarchia favorendo, di fatto, una classe politica (sempre più simile ad una casta) che si è consolidata negli ultimi 40 anni. Infatti, i cittadini sono schiacciati e assistono impotenti al fallimento della politica. Non esiste un sindaco in grado di amministrare senza critiche e decentemente un solo comune, pur trattandosi di comuni di piccole dimensioni, figuriamoci 6 contemporaneamente. In molti comuni le zone centrali sono curate e pulite, quelle decentrate a volte assomigliano a delle vere e proprie cloache, che ricordano le favelas brasiliane.
Sono contraria al comune unico e al comunello perché sono convinta che le fasce deboli verranno schiacciate ancor più di quanto non lo siano già. Molti di quelli che sponsorizzano queste idee scellerate (l’art. 21 della Costituzione ci consente ancora la libertà di stampa) sostengono che l’unione dei comuni consentirà di avere maggiori finanziamenti. Abbiamo visto come, nel corso degli anni, sono stati utilizzati i fondi dello Stato, della Regione e della Provincia! In molti casi, ci siamo trovati innanzi a un vero sperpero di danaro pubblico. Molte strade fanno pietà, ancora si allagano, il mare è un porcile. Con tutti i soldi che sono piovuti nel corso degli anni cosa si è fatto? Clientelismo elettorale? I politici, in generale, cercano sempre nuovi fondi e poi li utilizzano quasi sempre malissimo. Ma ci facciano il piacere questi signori! Abbiamo le tasche piene delle loro frottole. In 40 anni questa classe politica non è stata nemmeno in grado di risolvere il problema dell’abusivismo. Anzi, molti di questi signori hanno fomentato il cemento selvaggio per schiavizzare i loro elettori. E salvando la buona fede di qualcuno che sostiene il progetto scellerato dell’unione dei comuni, si dice che dietro questi progetti possano celarsi potenti lobby, che spudoratamente cercano di arricchirsi per schiacciare i deboli.
Sono convinta che i cittadini di quest’isola non si faranno rimbecillire da una sorta di propaganda che vuole stordire la nostra volontà. Infatti, pace ai nostri avi di quest’isola che operarono diligentemente con onestà e sacrificio (qualità che, purtroppo, sono rare nei politici moderni), il comune unico esisteva durante l’Italia fascista, che era alleata alla Germania nazista. All’epoca vigevano i metodi del ministro della propaganda Goebbels, che stordivano letteralmente le coscienze (mi ripeto, l’art. 21 della Costituzione ci consente la libertà di stampa).
Del resto, come ha già ammesso pubblicamente qualcuno dei fautori di questi progetti deleteri, l’associazionismo dei comuni si è rivelato fallimentare come avvenuto con il CISI.
È sotto gli occhi di tutti che i nostri governanti ci hanno riempito di debiti, hanno reso invivibile l’isola, hanno fatto scappare i turisti, hanno aumentato la disoccupazione e ammazzato la meritocrazia assumendo amici, parenti (e in qualche caso avrebbero favorito anche le amichette varie???).
Che vergogna! Che squallore! Bisogna poi anche considerare che il Comune è la massima istituzione ed esaltazione delle Autonomie Locali, l’espressione della volontà e dei bisogni dei suoi abitanti e che è importante salvaguardare e arricchire le tradizioni dei singoli comuni come lo è la tutela del patrimonio storico, culturale ed etnico dei singoli territori.