A preoccupare di più è proprio l’impianto della pubblica illuminazione che presenta alcuni lampioni completamente arrugginiti dalla salsedine del mare, portalampade cadenti che sono state fissate con del ferro filato, lampadine mancanti, asole di metallo che sono state sostituite da guaine di gomma, pezzi di plastica o addirittura con del nastro adesivo isolante e che in alcuni casi presentano cavi elettrici che si intravedono dalle fessure aperte e, dulcis in fundo, la protezione in vetro di alcuni lampioni, tra l’altro ben funzionanti, è completamente spaccata e pericolosi pezzi di vetro taglienti rimasti in bilico, potrebbero cadere giù in qualsiasi momento e ferire i pedoni: che vergogna! Il Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista ne chiede l’immediata messa in sicurezza.

di Gennaro Savio*

Passate la paura e l’apprensione, ora a Ischia Ponte si contano i danni provocati dalla mareggiata del 1° novembre 2010 quando, per l’ennesima volta, a causa della mancanza di scogliere a difesa dell’abitato che nessuna Amministrazione comunale negli ultimi decenni ha avuto la volontà politica e amministrativa di far realizzare nonostante le promesse e gli inganni elettorali, l’antico Borgo di Celsa è stato letteralmente invaso dall’acqua del mare le cui onde con prepotenza e violenza si sono infrante per due giorni contro le pareti dei palazzi che affacciano sul piazzale Aragonese. In questi giorni sono ancora evidenti i disagi e le problematiche provocate dal mare in tempesta. Il piazzale antistante il maestoso Castello Aragonese è ricolmo di sabbia e non mancano neppure i cumuli di alghe. All’interno del negozio di Lucio Bassi, le cui pareti sono state sommerse da ben 70 centimetri d’acqua nella quale per giorni è galleggiato di tutto, dalla merce a intere confezioni di prodotti da vendere, si tirano fuori gli ultimi secchi d’acqua dopo che ieri i Vigili del Fuoco avevano provveduto a pompare all’esterno del negozio il grosso dell’acqua marina penetrata nel corso della mareggiata. Ma a Ischia Ponte ad aver subito danni seri e preoccupanti, c’è anche il pontile Aragonese. La violenza del mare ha letteralmente indebolito il  già provato tratto di ponte che si trova a due passi dall’ingresso del Castello, con i basoli che sono stati scaraventati a mare. Naturalmente per quanto concerne i danni subiti dal pontile, bisogna immediatamente correre ai ripari, prima che sia troppo tardi, e metterlo in sicurezza rafforzandone le mura portanti e sistemando al loro posto i basoli finiti in acqua. Nel mentre eravamo intenti a riprendere con la nostra telecamera le immagini del pontile danneggiato, siamo rimasti basiti nell’osservare lo stato di assurdo e vergognoso abbandono e pericolo in cui versa l’impianto di illuminazione presente sul caratteristico ponte. Lampioni completamente arrugginiti dalla salsedine del mare, portalampade cadenti che sono state fissate con del ferro filato, lampadine mancanti, asole di metallo che sono state sostituite da guaine di gomma, pezzi di plastica o addirittura con del nastro adesivo isolante e che in alcuni casi presentano cavi elettrici che si intravedono dalle fessure aperte e, dulcis in fundo, la protezione in vetro di alcuni lampioni, tra l’altro ben funzionanti, è completamente spaccata e pericolosi pezzi di vetro taglienti rimasti in bilico, potrebbero cadere giù in qualsiasi momento e ferire i pedoni che quotidianamente a migliaia attraversano il suggestivo pontile. Cosa si aspetta a rimuovere quei pezzi di vetro e, soprattutto, cosa si aspetta a mettere in sicurezza l’obsoleto impianto della pubblica illuminazione sul pontile Aragonese reso ancora più pericoloso dalla presenza del mare le cui onde, durante le mareggiate, finiscono per sbattere anche sui lampioni? Si aspetta il ferito, o peggio ancora il morto come accaduto a Sant’Angelo col decesso del piccolo Alessio Ucciero morto fulminato da un faretto elettrico della pubblica illuminazione? Ci vogliamo augurare che la denuncia giornalistica di PCIML-TV sortisca l’effetto sperato e si provveda ad horas alla messa in sicurezza dell’impianto della pubblica illuminazione sul pontile aragonese. Diversamente, se ciò non dovesse avvenire e dovesse malauguratamente verificarsi qualche incidente, di sicuro nessuno potrà dire “io non sapevo”. Il Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista, in merito all’obsoleto impianto di illuminazione presente ai piedi del Castello aragonese,  sollecita l’Amministrazione comunale di Ischia guidata dal Sindaco-Ingegnere Giuseppe Ferrandino ad intervenire con la massima urgenza.