Gennaro Savio
Se non dovessero subentrare novità positive, a fine mese l’ospedale ischitano si ritroverà col 50% in meno di operatori sanitari e si potranno garantire solo le emergenze: che vergogna. Le responsabilità politiche e amministrative del Sindaco di Forio Franco Regine, esponente del PD e rappresentante dei sindaci isolani in seno all’ASL Napoli 2 e dell’attuale consigliere regionale del PDL Domenico De Siano sino a qualche giorno fa Onorevole alla Camera dei Deputati il quale con la sua inerzia politica sta nei fatti continuando a dimostrare quanto sia praticamente inutile votare ed eleggere nelle più importanti istituzioni del nostro Paese personaggi politici adusi, per appartenenza di classe, a difendere gli interessi dei potenti della società e non quelli dell’intera collettività. Il Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista chiede con forza l’immediato rinnovo del contratto dei precari del Rizzoli.
di Gennaro Savio*
Nei prossimi giorni l’unico Ospedale pubblico dell’isola d’Ischia rischia la letteralmente la paralisi. Il motivo? Il 31 dicembre 2010 scade il contratto dei medici e degli infermieri precari, contratto che vergognosamente non è stato ancora rinnovato a giovani professionisti che negli ultimi anni hanno senz’altro contribuito al miglioramento del nosocomio lacchese. Si tratta di quattordici medici e di oltre quaranta tra infermieri e operatori sanitari vari i quali, se tra meno di una settimana non saranno chiamati a firmare il rinnovo del contratto, sull’isola d’Ischia ci ritroveremo praticamente con un ospedale paralizzato e nel quale, per forza maggiore, si potranno assicurare solo gli interventi d’urgenza rappresentando i precari il 50% del personale medico ed infermieristico operativo presso la struttura sanitaria isolana.
Con le nostre telecamere abbiamo ascoltato alcuni dei protagonisti di questa triste vicenda i quali, col cuore in mano, ci hanno raccontato delle difficoltà giornaliere con cui quotidianamente devono fare i conti in Ospedale a causa dell’organico ridotto, ci hanno raccontato il loro disagio e la preoccupazione di non vedersi rinnovato il contratto di lavoro. “All’Ospedale Rizzoli, ci ha detto l’infermiere Leonardo Trani, avere il 40% degli infermieri precari rappresenta un pericolo perché siamo in costante emergenza. Per l’Ospedale è necessario che ci sia il rinnovo dei contratti a termine”. “Il 31 dicembre scade il nostro contratto, ha dichiarato il Dott. Mimmo Loffredo, siamo al 24 e ancora non sappiamo fra sei giorni che fine faremo. Per quanto riguarda noi medici, ha continuato Loffredo, siamo in dodici ad essere precari e ci troviamo nella stessa situazione di sei mesi fa con l’aggravante che oggi nessuno si fa sentire, non sappiamo nulla sul nostro futuro”. “Sicuramente siamo in una situazione analoga a quella di sei mesi fa, ha confermato il Dott. Paolo Falco, sino a questo momento non c’è stata nessuna risposta politica e istituzionale a questa situazione ormai annosa. Qui siamo tutti precari, ha sottolineato Falco, in servizio da oltre sei anni e da tempo per carenza di organico ci sottoponiamo a turni estenuanti”. Nel corso della conversazione, il Dottor Mimmo Loffrredo ha dato sfogo a tutta la sua amarezza con dichiarazioni che dimostrano quanto in Italia ormai non ci sia più il ben che minimo rispetto non solo delle professionalità ma della dignità dei lavoratori di ogni ordine e grado. “La cosa drammatica è che io a quarantadue anni come tanti altri colleghi, ha amaramente commentato Loffredo, non so che fine farò, non so che dire ai miei pazienti. Io ho pazienti da operare nel 2011 e non so cosa dirgli. Vorrei almeno sapere se devo continuare a lavorare a Ischia o andarmene al nord come ha fatto il collega De Rosa nei mesi scorsi. Ci dicessero che non serviamo più, noi ce ne andremmo a lavorare altrove ma perlomeno potrei dare delle spiegazioni alla mia famiglia. Non siamo persone di primo pelo al primo incarico ma sono sette anni che lavoriamo a Ischia. Questa volta voglio delle risposte, non sono più disposto ad aspettare e a subire le loro questioni politiche, aspettate oggi, domani, firmate il 28 il 31…”.
Quella che già si sta vivendo presso l’ospedale “Anna Rizzoli” di Lacco Ameno, e che è solo un assaggio di quello che potrà succedere nei prossimi giorni, è una situazione di assurdo disagio e precarietà come dimostra il testo del fax sottoscritto da ben sei medici e inviato al Commissario Straordinario dell’ASL Napoli 2 Avv. Rocca, al Direttore Sanitario Aziendale Dott. Bruno, al Direttore Sanitario del Rizzoli Dott.ssa Grossi e al Responsabile dei Servizi Infermieristici Dott.ssa Peluso in cui si comunica che: “Alle ore 16.30 di oggi 25/12/10 risultano presenti in tutto il Presidio Ospedaliero Rizzoli numero 12 infermieri professionali divisi mediamente in numero di 2 per reparto e peraltro è vacante il turno di reperibilità per il Pronto Soccorso. In particolare in Pronto Soccorso sono i presenti solo due unità infermieristiche e si è dovuto pertanto provvedere ad attivare la reperibilità notturna disponendo ordine di servizio all’infermiera smontante dal turno di mattina.
Si sottolinea come tale carenza esponga a gravi rischi la qualità dell’assistenza poiché il numero degli infermieri è al disotto delle unità previste, particolarmente in Pronto Soccorso e nell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia. Tanto si comunica per opportuna conoscenza”. Vi abbiamo riportato questo grido di dolore lanciato dai medici del Rizzoli ai vertici dell’ASL Napoli 2 per dimostrarvi quanto sia grave attualmente la carenza di personale presso l’unico Ospedale pubblico dell’isola d’Ischia e cosa succederà se tra pochi giorni il 50% tra medici e infermieri precari dovesse lasciare il nosocomio lacchese per il mancato rinnovo del loro contratto di lavoro. La stessa situazione di oggi, si venne a creare sei mesi fa ma grazie anche ai nostri video-denuncia ripresi dagli organi di informazione locali, regionali e nazionali e all’interrogazione Parlamentare promossa alla Camera dei Deputati dall’Onorevole Elisabetta Zamparutti, il contratto ai precari del Rizzoli in quell’occasione fu rinnovato.
Al momento, invece, all’orizzonte non si intravede nessuna novità positiva e questo lascia presagire che questa volta l’Ospedale “Anna Rizzoli” possa trasformarsi da un giorno all’altro in un semplice presidio sanitario dove si potranno assicurare solo gli interventi d’urgenza: che vergogna! E’ davvero inconcepibile che l’unico ospedale pubblico dell’isola d’Ischia che serve una popolazione residente di oltre sessantamila abitanti e milioni e milioni di turisti che ogni anno scelgono la nostra Isola per trascorrervi le vacanze, rischi la paralisi per la mancanza di fondi che invece lo Stato trova subito quando, ad esempio, c’è da abbattere le case della povera gente o c’è da mandare a morire soldati italiani all’estero nelle cosiddette “missioni di pace” che poi non sono altro che guerre di occupazione moderne: che vergogna!
Le responsabilità politiche e amministrative della vergognosa situazione di precarietà che anche in questi giorni si sta vivendo presso l’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno, sono di tutta la classe politica dell’isola d’Ischia di centrodestra e di centrosinistra e in modo particolare del Sindaco di Forio Franco Regine, esponente del PD e rappresentante dei sindaci isolani in seno all’ASL Napoli 2 e dell’attuale consigliere regionale del PDL Domenico De Siano sino a qualche giorno fa Onorevole alla Camera dei Deputati il quale con la sua inerzia politica sta nei fatti continuando a dimostrare quanto sia praticamente inutile votare ed eleggere nelle più importanti istituzioni del nostro Paese personaggi politici adusi, per appartenenza di classe, a difendere gli interessi dei potenti della società e non quelli dell’intera collettività. Il Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista chiede con forza l’immediato rinnovo del contratto dei precari del Rizzoli.
* Direttore di PCIML-TV – www.pcimltv.blogspot.com