di Gennaro Savio
Nonostante siano letteralmente stremati e con i volti inequivocabilmente segnati dalla stanchezza dopo tre giorni di presidio permanente all’esterno della Camera dei Deputati, i cittadini della regione Campania che da un giorno all’altro rischiano l’abbattimento della propria umile casa, hanno ancora la forza di gridare slogan e rivendicare con forza il diritto costituzionale alla casa per se e per i propri figli. Hanno trascorso la seconda notte all’addiaccio, coperti solo dal giubbino che hanno portato con se a Roma e continuano ininterrottamente a protestare con determinazione. Ai Deputati che si rifiutano di ascoltare le proprie ragioni, riservano fischi accompagnati dal coro “vergogna, vergogna”. Ne sa qualcosa il Ministro della Difesa Ignazio La Russa che in ben due occasioni diverse, indispettendo i manifestanti, ha fatto cenno con la mano che sarebbe ripassato dopo. Un modo assurdo per evitare il confronto coi cittadini che rivendicano un elementare diritto costituzionale.
Molti sono i Deputati e i politici che si avvicinano al presidio per chiedere spiegazioni in merito alla protesta. Tra i volti noti c’è quello di Bonaiuti, Leoluca Orlando, Buttiglione e altri. Qualcuno di loro, nonostante sia bene a conoscenza della problematica, evidentemente per evitare contestazioni sembra quasi cadere dalle nuvole. L’Onorevole Antonio Di Pietro tra lo stupore generale non ha voluto raggiungere il presidio di protesta ma ha risposto alle nostre domande dicendo che l’Italia dei Valori è impegnata a trovare una soluzione a questa tragedia.
Se consideriamo che sino a qualche settimana fa il partito dell’Italia dei Valori ad eccezione del Senatore Di Nardo era schierato compatto contro l’approvazione di un qualsivoglia decreto ferma-ruspe, le dichiarazioni rilasciateci da Di Pietro possiamo definirle a dir poco clamorose. Naturalmente ci auguriamo che i dipietristi si siano resi conto che bisogna fare distinzione tra l’abusivismo edilizio affaristico che va abbattuto senza pietà e quello di necessità e che in Campania non si sta affatto demolendo la speculazione edilizia affaristica e camorristica ma le case della povera gente costretta a costruirsi l’unica abitazione nell’illegalità dallo Stato inadempiente che non l’ha messa in condizione di poterlo fare nella legalità. L’augurio è che l’apertura fatta dall’ex Magistrato di “Mani pulite” possa trovare conferme concrete nei prossimi giorni. Intanto la protesta continua tra stanchezza, speranze, perplessità, sfiducia e ottimismo. Peppe Comentale confida in una soluzione di cui al momento, però, non c’è alcuna traccia e che potrebbe rivelarsi una delle tante solite promesse.
Le solite promesse, è già. Quelle false promesse spudoratamente sbandierate ai quattro venti nella scorsa campagna elettorale per le elezioni regionali dalla Carfagna e dallo stesso Berlusconi che hanno minato nel profondo i cittadini campani i quali, logicamente, non si fidano più delle chiacchiere di nessuno e pretendono, giustamente, la risoluzione immediata di questa terribile tragedia sociale
*Direttore di PCIML-TV ? www.pcimltv.blogspot.com