Editoriale di Ivana Caliendo
Ischia – Un’ altra famiglia trema in via Montagna. Per fare le demolizioni ci vogliono i soldi. A luglio, quando il consiglio comunale di Ischia ha votato il bilancio di previsione 2011, il sindaco ha fatto appostare le somme in bilancio per gli abbattimenti. Tutto nella perfetta “legalità” e per non mettersi contro il procuratore della Repubblica. Farà lo stesso quando toccherà ai potenti? O quando toccherà ad un albergo (di famiglia?) sito su costone franoso? Noi aggiungiamo che ad Ischia sono andate giù le case dei poveri fessi mentre né le ville, né le strutture dei potenti sono state toccate. Eppure il fu Direttore nel 2007 pubblicò la notizia che la Guardia di Finanza di Ischia aveva sequestrato 300mq di presunti abusi nell’albergo che farebbe riferimento a società della famiglia del sindaco di Ischia. Noi ci chiediamo: “Come è finita quella storia? Perchè nel corso degli anni si è detto che lì pendessero delle ordinanze di demolizione (?). Che fine hanno fatto?”. Intanto, sempre nel comune di Ischia, si è vociferato che un consigliere comunale di maggioranza avesse un manufatto abusivo di 180mq. Il consigliere, dopo pochi mesi in minoranza nel 2008, subito, in fretta e furia, rientrò in maggioranza. Nemmeno quel manufatto è stato mai toccato. Gli accertamenti che riguarderebbero il consigliere farebbero riferimento ad una concessione tacita (???) per un manufatto di circa 180 mq. ed alla presentazione di una istanza di condono, c.d. ter. (legge 326/2003), che, come ben sappiamo tutti, non si applica nelle zone paesaggisticamente vincolate come la nostra isola. A questo punto, la domanda che corre d’obbligo a noi profani della materia è la seguente: “Che cos’è la concessione tacita di cui avrebbe usufruito il consigliere di maggioranza per poter realizzare tale imponente manufatto in un’isola come la nostra dove è previsto il parere della Soprintendenza e l’autorizzazione paesaggistica??? Perché di tale concessione tacita non possono beneficiare anche tutti gli altri comuni mortali?”.
La legge deve essere uguale per tutti anche per i sindaci ed i consiglieri comunali. Possibile che bastino poche decine di voti per diventare intoccabili? In materia, il sindaco, l’ufficio tecnico e l’assessore all’edilizia devono prendere atto delle decisioni guida della Procura della Repubblica che sono molto chiare. Adesso, chi lo spiega alle varie famiglie della nostra isola, condannate alla morte nel cuore per l’abbattimento della loro unica e modesta casa, che il condono ter per loro non era applicabile, mentre per i potenti esisteva la “concessione tacita” a cui ricorrere per poter salvare la loro villa. E il Procuratore De Chiara, se leggesse questa storia, cosa potrebbe pensare? Ci chiediamo: “Ma queste cose il Procuratore le sa?”. È una risposta che qualcuno deve dare ai poveri cristi con la casa abbattuta. Ci chiediamo anche: “Davide Conte, la Carfagna e De Siano, con il loro atteggiamento durante le regionali 2010, hanno illuso molti. Con quale faccia si ripresenteranno all’elettorato?”.
(Tratto da Movimento Isolano di lunedì 19 settembre)