Ischia – Questa mattina, innanzi al giudice del lavoro è stato discusso il caso di Elio D’Amato. La sentenza verrà emessa a marzo 2012. L’ex comandante fu mandato in pensione contro la sua volontà, pur non avendo 65 ani di età, perché, secondo il decreto Brunetta, facoltativamente l’amministrazione poteva spedire in pensione chi ha raggiunto i 40 anni di servizio. Peccato però che l’amministrazione, secondo quanto si dice, non l’ ha avvisato secondo i tempi prescritti per legge perché proprio il decreto Brunetta prevede che un dipendente debba essere avvertito almeno 6 mesi prima. Cosa che sarebbe avvenuta con 20 giorni di ritardo. Così un funzionario, (ritenuto capace, ma che non lo è, anche troppo stressato perché dovrebbe lavorare pure per una persona ancor più incapace, ampollosa, sfaticata e raccomandata da un vecchio satiro) dopo il caso Giametta, avrebbe commesso un ulteriore errore provocando contro l’ente un’altra causa che pagheranno i cittadini…E come mai, per il caso D’Amato, il sindaco non si è affannato come per il caso Giametta? Adesso, come si regolerà l’amministrazione che, con una transazione a cuor leggero, reintegrò Giametta perché pare avesse come sponsor il vice alle salsicciate?