La verità viene distorta e viene attaccato il Presidente del consiglio comunale colpevole solo di aver sancito quanto votato all’ unanimità dai consiglieri comunali facendo gli interessi dei cittadini e tutelandoli nei confronti di alcune compagnie private che li dissanguano!
tratto da Movimento isolano del 3 ottobre
Gatto selvaggio- la voce libera
Ischia – Interessi privati nella cosa pubblica? Sbugiardato in consiglio comunale? Quello di lunedì 3 ottobre è stato un consiglio comunale nero e memorabile per Antonio Pinto. All’inizio il consigliere Paolo Ferrandino l’ha attaccato pesantemente per la vicenda del distributore dismesso sulla riva destra (a qualsiasi altro cittadino il sindaco e i dirigenti avrebbero già fatto bonificare il suolo visto che l’argomento giaceva da anni in consiglio). Ha contestato che la ditta di carburanti (dove Pinto è amministratore-procuratore) non paga ben 80 mila euro di suolo pubblico che occupa lo stesso con una struttura accertata dalla P.M. come pericolante e non si sa in virtù di che cosa. Ma come? La gente comune schiatta per pagare le tasse e alla ditta dei potenti si concede ciò? Intanto, anche sulla vicenda dei trasporti marittimi l’assessore Pinto esce profondamente sconfitto dal civico consesso. Non dimentichiamo che l’assessore non avrebbe mai dovuto gestire la delega ai trasporti marittimi perchè è amministratore di un’azienda di carburanti, a sua volta, proprietaria del 5% di una nota compagnia di navigazione che opera nel golfo di Napoli. (prosegui lettura)Ricordiamo che a mettere in mezzo l’argomento è stato Antonio Piricelli. Alla fine è passata-votata ad unanimità dai consiglieri comunali – una proposta del consiglio confezionata dal Presidente del Consiglio e fortemente voluta da, Carmine Bernardo e Paolo Ferrandino, che hanno pagato a caro prezzo tale scelta perché sono stati attaccati pesantemente dai media filo-assessore. Tale delibera consiliare, la numero 23, ha mandato letteralmente in crisi l’assessore perchè prevede che la regione venga diffidata sul nuovo piano orario che discrimina tutta l’isola. Diffidata perché? In sintesi, l’assessore avrebbe dichiarato di aver chiesto il vecchio piano Osp (Piano Orario dei servizi obbligatori inerente alle corse marittime). Dunque o la Regione ha approvato la delibera di Giunta Regionale della Campania n.443 del 9 agosto 2011, nella quale viene stabilito il nuovo piano orario, senza il consenso del comune di Ischia e ha dichiarato il falso? O l’ha approvato con il consenso del comune di Ischia e Pinto ha dichiarato il falso? La seconda ipotesi potrebbe essere quella più attendibile. Almeno a palazzo così si dice. Nonostante il sindaco sui media filo assessore asserisca che la delibera sarebbe stata approvata senza il consenso dei comuni, i dubbi permangono perché Pinto, in camera caritatis, avrebbe ammesso di aver firmato certe carte e di essere confuso nei ricordi. Bernardo ha chiesto che la situazione venga affrontata di petto dal comune di Ischia. Il consigliere ha insistito che i proventi della tassa di soggiorno non vengano utilizzati per le salsicciate ma affinché il comune di Ischia noleggi una nave, finanziando nuove corse indipendentemente dalla Regione. Pinto, alla fine, avrebbe esclamato: “Come faccio ad andare ad interagire ancora a Napoli con i vertici della Regione? Allora mi devo dimettere?”. A questo punto sembra sempre più palese e legittimo il dubbio che Pinto possa aver accettato quello schifoso piano orari che la regione ha fatto passare sulle nostre teste. Altrimenti perchè avrebbe fatto tanto casino? Adesso Pinto si deve dimettere. Se continuerà ad essere l’assessore ai trasporti per il comune capoluogo, andremo tutti a Napoli con un canotto! Ma dubitiamo che lasci la poltrona: prima aveva detto che se passava la delibera si dimetteva, la delibera è passata e lui è sempre incollato alla poltrona, poi in un’intervista apparsa sul blog del suo socio ha detto che rimetteva la delega…Tutto ciò non è avvenuto. Il Gatto è sicuro che se qualcuno non lo prende a calci in c…. non andrà mai via! Ma il sindaco che aspetta? Che compriamo tutti un canotto?
ANTONIO PINTO, NONOSTANTE SIA STATO STRONCATO DAL COMUNICATO DELL’AMMINISTRAZIONE, NON SI È DIMESSO. IL PRESIDENTE, IL SINDACO E TUTTO IL CIVICO CONSESSO HANNO DOVUTO SOPPERIRE ALLE INEFFICIENZE DELL’ASSESSORE AI TRASPORTI, CHE, COME DICONO MOLTI CITTADINI, SI È RIVELATO IL PEGGIOR RAPPRESENTANTE DEL RAMO CHE IL COMUNE DI ISCHIA ABBIA MAI AVUTO. INTANTO A DIFENDERE CERTI PRIVATI SCENDE IN CAMPO IL BLOGGER GAETANO, IL SOCIO IN AFFARI DI ANTONIO PINTO
La delibera attacca i poteri forti e questi si scatenano? In questi giorni si sono verificati pesanti attacchi contro la delibera del consiglio sui trasporti marittimi. Uno dei maggiori difensori d’uffico delle compagnie private sembra essere il blogger Gaetano, socio in affari di Antonio Pinto. Entrambi comproprietari della concessionaria della pubblicità del quotidiano locale. Il blogger ha sferrato pesanti attacchi dal sapore quasi diffamatorio verso tutto il civico consesso. Udite, udite! Secondo le sue insinuazioni, maggioranza e opposizione starebbero difendendo gli interessi del padre del presidente del consiglio comunale di Ischia, colpevole di essere socio della Navitur, una società che, a differenza della nota ditta di carburanti, non ha mai gestito alcunché nel golfo di Napoli. E Lombardi, presidente della Navitur, più che amico del padre del presidente, sarebbe un grande amico di Pinto….Non vorremmo che…..Intanto, le insinuazioni di Gaetano sul padre del Presidente del Consiglio comunale sembrano solo mega frottole per continuare a difendere interessi indifendibili del proprio socio, legato indirettamente ad una compagnia di navigazione con prezzi esosi e di non meglio precisati individui? Questi ultimi, forse dietro le quinte, sognano il monopolio assoluto dei privati. Oltre al presunto conflitto di interessi dell’assessore, c’è pure quello di un giornalista che difende il proprio socio in affari? Tutto ciò non sembra affatto etico. Sono stati negativi i commenti che sono piovuti su facebook contro l’iniziativa propagandata dal blogger che si scaglia contro la delibera. Bernardo ha preso nettamente le distanze.