La politica pifferaia non si rende conto che l’isola è sull’orlo del baratro del collasso sociale.Troppe tasse, troppi sprechi, troppi privilegi.
Il Consiglio Comunale è la massima rappresentanza democratica dei cittadini all’interno delle istituzioni.
Non è concepibile e soprattutto ..”sostenibile” ulteriormente dal sistema paese la mancanza della Politica, della giusta e corretta azione governativa della pubblica amministrazione: non si riesce a capire che la crisi politica si sta fortemente attorcigliando con una profonda crisi sociale ed economica.
L’assenza pluridecennale della politica, del potere terzo cioè nel proprio dovere di essere servizio alla società e nella propria necessaria prerogativa di governare le condizioni di creazione della ricchezza e di una giusta ridistribuzione della stessa ricchezza, nel diminuire al minimo le ingiustizie e le diseguaglianze di una società. Un assenza che genera come dis-valore aggiunto l’invasione di interessi particolari di oramai fortissime ed aggressive lobbies di potere e di speculazione finanziaria, che hanno distrutto e distruggono e la società e l’economia come forma evolutiva dello stare insieme.
Viene di fatto costantemente messo nelle condizione peggiori di sopravvivenza di mercato tutta la micro, piccola e media impresa isolana e foriana, con la tendenza economicista dell’abbassamento dei costi di retribuzione e abbassamento della specializzazione ed offerta, sia in termini di prestazioni lavorative e/o professionali sia ovviamente in termini di prodotto turistico pertanto scadentissimo.
Una deriva in Italia come sull’isola. Come a Forio.
Una deriva che sull’isola di fatto sta distruggendo o ha già distrutto la capacità produttiva dell’intero settore turistico ed il tessuto sociale e culturale, isolano e foriano. Oggi le rappresentanze politiche e di partito, non rispettano il consenso avuto nell’uso che ne fanno, specialmente tutelando interessi particolari. Una classe dirigente con enormi colpe, perchè i cittadini elettori hanno responsabilità. Non colpe.
Si sta oggi costringendo questa società a tornare indietro ad una preistorica società di status: delle dinastie e del nepotismo. Una società ed una economia soffocata per una politica che soffoca, nella storia tutta italiana di partiti che invece di rappresentare le istanze di una società, negli ultimi 30 anni si sono semplicemente impossessati della società. Dopandola. Soffocandola!
Per anni,…troppi, si è anche favorita una cattiva idea di impresa rispetto alla qualità e specializzazione dell’ottima impresa italiana…anche ischitana.
Ischia, dagli anni sessanta ad oggi, nell’apparente paradosso è andata economicamente, socialmente e culturalmente indietro, piuttosto che .. normalmente avanti. Una idea della politica e dell’economia paradossale: che ha creato certo sviluppo ma non crescita. Implodendo.
Questa cattiva idea di impresa ha determinato, condizionato e generato questa pessima politica. La politica …pessima, successivamente paga il conto nel creare le condizioni di arretratezza sociale, culturale, economica e finanziaria della società di oggi. Sull’orlo del baratro di un collasso sociale inimmaginabile.
Un evidente paradosso, democraticamente massificante e fuori da ogni minimamente lungimirante ratio politica e quindi sociale, economica e finanziaria: l’idea di (sotto)sviluppo di ignorare le ragioni del successo di Ischia e cioè le qualità paesaggistiche, urbanistiche, ambientali , storiche e culturali. Ignorare cioè le materie prime dello sviluppo che crea crescita. Un paradosso, purtroppo e troppo condiviso, che oggi nega un presente a chi vuole fare impresa, cultura e politica.
Forio è abbandonata a se stessa: scuola, occupazione, impresa, opere pubbliche: tutto ciò che è nei doveri dell’attenzione del Consiglio Comunale viene di fatto ignorato nella tendenza di tenere salde il proprio potere anacronistico, favorito e generato da una “politica caularone”, tipicamente italiana, con l’origine controllata foriana da almeno 20 anni..
Un esempio eclatante a Forio di questa idea “imperfetta o degenerata” di politica o di economia politica è l’eterno costruendo porto. Meglio. “uno specchio d’acqua multifunzionale”: sbocco delle fogne. Ricovero di compattatori e barchine. Una sorta di cloaca insabbiata, dove galleggiano dei pontili (a norma?) e con gli ultimi lavori fatti, e non più di dieci anni fa, pericolosamente pericolanti, come già descritto e denunciato pubblicamente in altri precedenti interventi. Un esempio, ennesimo di spreco doloso della pubblica amministrazione è il mal utilizzo del denaro pubblico nella mancanza di una ottica progettuale complessiva a breve, medio e lungo termine.
Così come la marineria di Forio, da sempre considerata come episodio residuale da politiche economiche che, non da oggi e non solo a Forio, hanno inteso puntare su un malintesa industrializzazione del turismo, di fatto solo sviluppando una eccessiva capacità ricettiva, solo sfruttando, pertanto dolosamente distruggendo un patrimonio valoriale e identitario inestimabile, un territorio dalle ricchezze paesaggistico – ambientali uniche oltre che una altrettanto pregiatissima eredità culturale, di beni monumentali e architettonici – monumentali. Devono e possono essere punti cardini di una nuova politica di sviluppo economico, di contro oggi disastroso per Forio.
Risanare il territorio; risanare i pochi pessimi servizi esistenti; avere almeno una idea dei servizi che un territorio a vocazione turistica…io dico civile, deve avere: sono a mio modo di vedere gli elementi imprescindibili dell’azione politica di una pubblica amministrazione, almeno per tentare di dare quante più soluzioni o semplici possibilità ad una società che ripeto e sull’orlo del baratro del collasso sociale.
Pertanto si invitano le autorità in indirizzo a convocare un Consiglio Comunale di “scopo” ad almeno affrontare con urgente immmediatezza i problemi:
scuola ( edilizia e costi della mensa);
diminuzione della pressione fiscale (tasse);
diminuzione ed ottimizzazione della spesa pubblica (sprechi, consulenze esterne, condì sigli d’amministrazione etc.)
occupazione e costo della vita;
edilizia ed abbattimenti;
trasporti ( privatizzazione Caremar/Corema);
raccolta differenziata e pulizia del patrimonio pubblico ( boschi, spiagge etc. oltre che delle semplici griglie per la raccolta delle acque pluviali);
porto di Forio;
riqualifica Monterone e Panza;
depurazione ed inquinamento (..le condotte per lo smaltimento delle cosiddette “acque bianche”):
dissesto idro-geologico del territorio, riqualifica e messa in sicurezza litorale e baia di Citara, baia di San Francesco e muraglione loc. Fortino.
Ulteriormente mi affido alla sensibilità del Sindaco Regine affinchè ci si renda conto che Forio sta vivendo un periodo molto grave e che bisogna decidere una linea di importante e fondamentale svolta.
La politica deve assumersi coraggiosamente il dovere di riqualificare l’azione amministrativa, anche riqualificando l’esecutivo, che ha creato e crea pesantissimi danni, alcuni forse irreparabili a Forio ed ai foriani.
Il Presidente
Ignazio Castagliuolo