Di Ignazio Castagliuolo -Pres. IL VOLO

Come era facilmente già solo immaginarlo, l’ASL non ha concesso le autorizzazioni al ..box (addirittura pare “abusivo” perché privo dei tutoli necessari) sul Molo Borbonico, del poco definibile “porto” di Forio. Porto: Un porto oggi purtroppo solo una sorta di cloaca insabbiata, dove galleggiano dei pontili (a norma?) e con gli ultimi lavori fatti, e non più di dieci anni fa, già pericolosamente pericolanti. Quali condizioni igieniche si supponeva avere, visto che erano peggiorative della precedente definiamola “sistemazione”? Piuttosto la ideazione e realizzazione di un vero centro di trattamento e rivendita del pescato, attrezzato e moderno negli spazi adiacenti al Molo Borbonico stesso. Inserendo un progetto, semplice semplice nel progetto di restauro conservativo del Molo Borbonico e ovviamente in un finalmente serio progetto di costruzione e riqualifica del porto, della area portuale e dell’intero centro storico foriano. Un progetto a breve, medio e lungo termine che in eterno si aspetta. Oggi… paccate di soldi inutilmente spesi per poi fiscalizzarli e tutto al solito bloccato. Anche per un semplice “bancariello” del pesce a Forio è una caso! Per inciso la marineria di Forio da sempre, è stata purtroppo considerata come episodio residuale da politiche economiche che, non da oggi e non solo a Forio, hanno inteso puntare su un malintesa industrializzazione del turismo, di fatto solo sviluppando una eccessiva capacità ricettiva, solo sfruttando, pertanto dolosamente distruggendo un patrimonio valoriale e identitario inestimabile. Si è distrutto e si vuole continuare a distruggere, un territorio dalle ricchezze paesaggistico – ambientali uniche oltre che una altrettanto pregiatissima eredità culturale, di beni monumentali e architettonici – monumentali.
Ci si chiede il perché..anche se le risposte sono ovvie.
Il caso Forio, non è un caso!