Comunicato stampa di Ignazio Castagliuolo Lo scandalo osceno dell’assistenza sanitaria integrativa dei deputati: 10 miliardi di euro l’anno il caso Italia non è un caso. E Ischia è Italia. Eppure il silenzio e l’indifferenza,..nonostante le elezioni!

LA SANITÀ IN CAMPANIA È UN DRAMMA SOTTOVALUTATO O IGNORATO.

Che incide quotidianamente sull’esistenza di tutti quei cittadini che versano in condizioni di tragica precarietà. Un muro  di sofferenza che si cerca di occultare nell’indifferenza per nascondere incapacità e corruzione alla base dei 6 miliardi di deficit per una voce di spesa che, tra annessi e connessi, assorbe circa il 75% del bilancio regionale.

Le migliaia di delibere fatte con “il vestito giusto”, per questo o quell’altro consulente, ospedali conosciuti, dimenticati e mai realizzati nelle periferie, reparti duplicati e triplicati nella stessa azienda ospedaliera. E nonostante le indagini della magistratura, non  c’e bisogno di chiamarla nuova tangentopoli, perché essa orami è legalizzata nell’Italia post tangentopoli: basta ascoltare l’arroganza ( a volte) gridata nei corridoi di ogni ospedale per capire dove si annida questo limite. C’è qualcuno che tenta di calmare l’ansia della gente, quando tenta di far valere il proprio sacrosanto diritto, qualcun altro invece cerca di calmare il malcontento o pilotare degli operatori sanitari estenuati dai tanti ritmi di produzione, e chi invece (forse), come manager o in combutta con i managers “politici”, cerca di far quadrare il bilancio dell’azienda sui costi esorbitanti a costo di tutto il resto. Il caos Italia, che penalizza al solito le migliori professionalità, che pure esistono e non sono poche.Perché tutta la carne è merce e lo è diventata sempre di più con la pianificazione delle attività private (intramoenia) all’interno della struttura pubblica che ha preso ormai il sopravento sull’attività pubblica e nell’annosa quanto mai non risolta ma mai affrontata separazione tra le carriere pubbliche e private. Come in Europa: quell’Europa emancipata che non piace all’Italia. Bisogna comprendere come sono stati costruiti ospedali e cliniche, quelle del

mare e della montagna. Comprendere:la legge 109, sulle ristrutturazioni di quei nuovi ospedali pubblici, ma già obsoleti, per ghermire denaro. Una vera perversione.

LA SANITÀ A ISCHIA, INVECE.

Precariato, carenza di personale, apparecchiature perennemente guaste: l’ Ospedale“Anna Rizzoli”, l’unico ospedale  dell’isola d’Ischia è ormai in una fase di piena emergenza cronicizzata da anni, per non dire da sempre per arrivare oggi ad un punto di non ritorno. E nonostante per anni si è

propagandato l’ampliamento di una struttura, ma che oggi da Presidio Ospedaliero di fatto sta passando a semplice Pronto Soccorso dove assicurare le urgenze e smistare verso i Presidi Ospedalieri della Terraferma. Pazienti in barella come le immagini classiche della mala sanità italiana, perché passare dall’emergenza alla malasanità è purtroppo la normale conseguenza. Anzi l’ emergenza cronicizzata di una struttura sanitaria è essa stessa mala-sanità.

Con il Ischia fuori dal comitato di rappresentanza dell’ASL, seppure evidentemente assente quando era invece rappresentata. Con il decreto n. 189 del 22/09/2011 della Regione Campania I comuni dell’isola d’Ischia sono fuori dal comitato di rappresentanza dei sindaci dell’asl Napoli 2 nord: nell’indifferenza e delle classe politica locale (Comuni, Provincia e Regione oltre che per un periodo Parlamentare) e della opinione pubblica che non ha imposto le ragioni della peculiare specificità insulare, come anche previsto dalla Costituzione Italiana e imposto dall’obbligo di rappresentanza politico e giuridico, etico e morale, dei cittadini all’interno delle istituzioni democratiche! Un piano attuativo aziendale di riorganizzazione dell’ASL NA 2 Nord proposto di fatto devastante e distruttivo del comparto sanitario dell’isola d’Ischia, riportando indietro di decenni gli standard sanitari ottenuti dopo faticosi anni di battaglie politiche oltre che di prestazioni professionali da parte degli operatori dell’ospedale, comunque già oggi spesso sacrificate e umiliate.

LO SCANDALO L’ASSISTENZA SANITARIA INTEGRATIVA DEI DEPUTATI: 10 MILIARDI DI EURO L’ANNO!

Per la prima volta viene tolto il segreto su quanto costa ai contribuenti l’assistenza sanitaria integrativa dei deputati.Si tratta di costi per cure che non vengono erogate dal sistema sanitario nazionale (le cui prestazioni sono gratis o al più pari al ticket), ma da una assistenza privata finanziata da Montecitorio.A rendere pubblici questi dati sono stati i radicali che da tempo svolgono una campagna di trasparenza denominata Parlamento WikiLeaks.3 milioni e 92mila euro per spese odontoiatriche;

Oltre 3 milioni di euro per ricoveri e interventi (eseguiti non in ospedali o strutture convenzionati dove non si paga, ma in cliniche private);976mila euro per fisioterapia;

Per visite varie, 698mila euro;

488 mila euro per occhiali:

257mila per la psicoterapia e per problemi psicologici e psichiatrici di

deputati e dei loro familari; Per curare i problemi delle vene varicose (voce “sclerosante”) 28mila 138 euro. Per visite omeopatiche 3mila e 636 euro.

Alcuni deputati si sono fatti curare in strutture del servizio sanitario nazionale ma hanno chiesto il rimborso all’assistenza integrativa del Parlamento per 153milaeuro di ticket.

Ma non tutti i numeri sull’assistenza sanitaria privata dei deputati, sono  stati de-segretati.

Gli importi spesi nell’ultimo triennio per alcune prestazioni previste dal FONDO DI SOLIDARIETÀSANITARIA come ad esempio:

Balneoterapia;

shiatsu terapia;

massaggio sportivo;

elettroscultura (ginnastica passiva);

interventi per chirurgia plastica;

Non commento, seppure superfluo: perché non potrei rimanere nei limiti dell’ educazione.

Il Pres. Ignazio Castagliuolo

IL VOLO

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c.s.

Forio, 10 maggio

2012