Ischia – Ormai si è verificata una spaccatura in seno alle associazioni isolane degli albergatori. Il presidente di Federalberghi aveva fatto giungere durante il civico consesso del 14 agosto una missiva di appoggio a Giosi Ferrandino che, con Gianluca Trani ed Enzo Ferrandino, fortemente ha voluto la tassa di soggiorno. Nel paese i contratti dei consulenti esterni vengono visti come una vergogna. Nella nota degli albergarti dissidenti diffusa oggi si ribadisce un determinato “No” alla tassa di soggiorno. Gli albergatori, in piena sintonia con Bernardo, bocciano la politica clientelare di Giosi Ferrandino che spreca i soldi pubblici in consulenze esterne. Infatti molti albergatori scrivono:  “Contrariamente a quanto ivi sostenuto, gli imprenditori turistici di Ischia non sono minimamente disponibili a tollerare tale gabella, ritenendo che le risorse di cui necessita il bilancio comunale vadano recuperate mediante decisi tagli allo spropositato costo della macchina amministrativa, a partire proprio dai molteplici incarichi affidati a consulenti esterni ed agli amministratori delle società partecipate.  La vicenda purtroppo conferma ancora una volta l’urgente necessità di avviare una riflessione approfondita, interna alle associazioni datoriali, circa la rappresentatività dei suoi pubblici esponenti che, nella fattispecie, ben avrebbero fatto ad interpellare la base prima di avallare indebitamente decisioni dalle così pesanti ripercussioni sull’intero indotto turistico locale.

Dispiace ulteriormente la posizione assunta da Federalberghi e Associazione Termalisti Ischia se si considera la nota contrarietà dell’imprenditoria locale all’imposta, espressa pubblicamente a più riprese e, da ultimo, il 13 agosto us con una missiva all’amministrazione ed al consiglio comunale a firma di circa 30 albergatori del Comune di Ischia e Tour Operators e di cui le predette associazioni erano a conoscenza. Riteniamo opportuno investire della questione anche Federalberghi nazionale,

notoriamente schierata contro l’imposta di soggiorno, senza se e senza ma. La sua introduzione comporterà notevoli ricadute negative sulla competitività della  destinazione ed enormi disagi nella gestione del relativo incasso, considerate le immaginabili – e condivisibili – rimostranze dei Clienti che hanno già prenotato il loro soggiorno a settembre ed ottobre prossimi ed il ruolo di sostituto d’imposta rivestito dall’albergatore. Conseguenze che evidentemente non sono state correttamente

valutate dall’amministrazione di Ischia e – cosa ben più grave – dai rappresentanti delle locali associazioni datoriali; il tutto nel totale silenzio dei Sindacati. È notizia di oggi la decisione del Governo di non accorpare le festività, proprio per le evidenti e pesanti ricadute che essa avrebbe avuto sul comparto turistico e con ciò accogliendo le pressioni delle associazioni datoriali del Turismo, a conferma del fatto che le battaglie delle associazioni di categoria vanno combattute con decisione e nel rispetto della volontà della base dei propri associati”.