Comunicato stampa – Una classe dirigente (politica, economica oggi finanziaria dopo aver distrutto l’economia, culturale, simbolica etc.) figlia di James Bond, agitati e mescolati: la schiuma di natale che per il vento svolazza come neve su forio… Per tanta “mucillagine ischitana “ buona e pulita”. Vuota presunzione, arrogante ignoranza e logiche omertose di una classe dirigente che rappresenta ottimamente un altrettanto 30% (spero) di opinione pubblica. Non fosse per l’odore, una schifezza, una… “defecazione” presentata e che piace vedere torta al cioccolato. Il caso Ischia non è un caso. Forio, il peggior caso dell’isola!. A’ munnezz e’ ricchezz’
Valori come salute e igiene, ambiente e qualità della vita, educazione e dignità della persona, onestà e coraggio. Qualità della politica, dell’impresa, della cultura e della società da decenni tanto declamati quanto invece affermare, imponendo senza assumersene la responsabilità, un unico valore: l’arricchimento in danno al territorio e alla società, alle persone depauperate di tutto. Arricchimento come ragion d’essere, come fine che giustifica i mezzi e non come conseguenza di accrescimento socio-culturale e di impresa; non come conseguenza. L’attualizzazione dell’adorazione del “vitello d’oro”. Un sogno fatto delirio chi per avidità, chi per invidia. L’affermazione del logica del ..”fottere”, come il mio grillo parlante ama ricordarmi, per una società
strutturata su una idea di convivenza basata sull’ipocrisia, sul perbenismo corrotto ma moralista che fa ingoiare in gola i “no” e che ha tacciato e taccia di moralismo chi ha avuto ed ha ancora la capacità e il coraggio di indignarsi.Parlare di questo significa (forse ma spero ancora di no) dire e scrivere inutili parole perchè non scalfiscono minimamente il muro di gomma fatto di parole inutili ma che tanto piacciono però.E allora parliamo dell’unica cosa che da decenni interessa, crea idee o luoghi comuni condivisi e pertanto consenso: i soldi, …e’ sorde: una parola magica che per decenni in questa italietta di cui fa parte l’isoletta, ha giustificato tutto. Ora che i soldi mancano e nonostante un regime vessatorio di imposte, tasse e tariffe a fronte (nella migliore delle ipotesi) del niente, manco oggi una società riesce a indignarsi. Solo arrabbiarsi per il paradiso perduto, bestemmiare per le tasse, cercare un pretesto alla vera causa dell’inadeguatezza democratica, quindi culturale ed economica che determina tutto questo. Il niente, perché niente si riesce a concepire oltre quello che si è concepito finora, ma in modo paranoide e schizoide si persevera nella strafottenza e nell’indifferenza. Nonostante una società al collasso. Nonostante noi al collasso, come in una sorta di paradiso ebetistico: perché c’è un senso di ebetismo nel paradiso costruito sull’indifferenza; di stupidamente cattivo nel pensare che tutto riguardi tutti tranne che se stessi; di minacciosa pericolosità. Di un processo di ..incivilimento, progressivo e globale spero non irreversibile.
Ma ciò, mi rendo conto da anni, non interessa. Allora parliamo di ..soldi e ciò che da soldi all’isola.
* * *
La “risorsa turismo”: strumentalizzata ad uso e consumo di una piccolissima parte della società isolana in danno al territorio ed alla buona impresa. La crisi turistica a Ischia è minimamente crisi di presenze: piuttosto di ridistribuzione della ricchezza oltre che strutturale e politica (tutela, salvaguardia e valorizzazione del territorio e della società). Settore commercio in ginocchio e alcune strutture ricettive chiuse e/o a rischio fallimento, disoccupazione, sottooccupazione e sfruttamento. Oltre il dato dell’inflazione del mercato immobiliare di più del 60%: molte proprietà in vendita e i potenziali acquirenti provvisti di liquidità in attesa i tempi..”migliori”.
Questa è “la speculazione finanziaria” che per concetto distrugge l’economia, perché la ..miseria costa poco. Perché in Italia come a Ischia si parla di riforme ma nei fatti è semplice e pericoloso revisionismo: da una Italia di casta ad una di elitè del 10%(al massimo), per un modello sociale addirittura pre-fascista.
L’inquinamento, come tutto ciò che rozzamente si è distrutto e si continua a distruggere, è parlare di soldi! E’ parlare della sopravvivenza del 90% degli isolani nonostante gli isolani, spesso e purtroppo!
Gli specchi d’acqua della costa isolana sono interessati da picchi di inquinamento, eccezionali per qualità e quantità.Per tutta l’estate e da tante estati ad oggi, con spudorata costanza quasi tutti i giorni spunta (ad es.) da Punta Imperatore “il mare latteo”: spesso in concomitanza del mare mosso, forse nel tentativo di mimetizzare queste “schiume” con la schiuma del mare. Una massa enorme di sostanze biancastre e schiumose che toccano tutta la costa foriana compreso Sorceto. Assurdo! Una vera emergenza igienico-sanitaria soprattutto, che si somma con la sporcizia
degli arenili pubblici, come in loc. Chiaia dove addirittura le condizioni sono anti-igieniche.
Assenza di depurazione, l’inquinamento proveniente dal continente e quello delle barche per non parlare della erosione e diminuzione dell’arenile a sud della baia: se a tutto questo si somma anche la “genialata” della realizzazione di apparenti insensate e scriteriate scogliere che stanno distruggendo anche la zona di San Francesco oltre a quella di Citara e di tutto i litorale (favorendo
il ripascimento degli arenili in alcuni punti e l’erosione e crolli in altri) la situazione è complessivamente catastrofica ! La baia di Citara in particolare appare interessata da fenomeni di inquinamento direttamente riconducibili, da molteplici segnalazioni, alla stessa baia, che pertanto si sommano a quelli purtroppo oramai cronicizzati dell’inquinamento dell’intera costa foriana e isolana: sversamenti illegali oppure di presunte “acque bianche”, formalmente autorizzati e perfettamente in regola ma che stridono con la situazione di fatto constatabile soprattutto in alcune ore del giorno, con schiume e algacce mucillaginose , esse stesse prodotto dell’eutrofizzazione da inquinamento. Anni di assenza dove non si interviene contro le eventuali e presunte responsabilità individuali: basterebbe mettere dei traccianti nelle fosse settiche. Dove la P.A. non pone correzione alle proprie mancanze, negligenze o peggio: eppure i 6 sindaci sono accusati di disastro ambientale colposo.
* * *
Una vergogna indecente come indecente è l’indifferenza: il peso morto della storia!Come è indecentemente insostenibile che, oramai da 30 anni e più, si assista alla litania della crisi turistica e degli assurdi perche’ sviscerati per non affrontare i veri perché. Per presentare come soluzione il problema, nell’assenza decennale delle p.a. che pure prendono consenso. Una (certa)mala-politica, degenerata e destrutturata per una (certa) mala –societa’ e (certa) cattiva impresa. Certo colpe gravissime dell’una per gravissime responsabilità dell’altra, nell’indifferenza dell’opinione pubblica che sta collassando una intera società. Personalmente sono sconcertato. Eppure la depurazione i cittadini”normali” paradossalmente da anni la pagano. Perchè per certa politica(ccia) figlia di certa cattiva impresa inquinare conviene evidentemente. La domanda è quindi: INQUINARE CONVIENE? E A CHI O COSA CONVIENE? Ischia: una isola incantata che mai ha (voluto) individuare e concepire le materie prime del turismo e della emancipazione culturale. Uno sviluppo che non ha generato crescita ma solo distruzione. Oggi come ieri. Oggi più di ieri!Dove la cosiddetta “industrializzazione del turismo” ha semplicemente cercato di strutture un asfittico rapporto tra “portatori e raccoglitori di soldi”. Una economia che in Italia come a Ischia non affianca al P.I.L. il fattore “benessere” come nelle democrazie economiche emancipate ed evolute e laddove i beni primari quali ambiente, innovazione, cultura etc. sono elementi di solo sfruttamento e violenza: il risultato è un ovvio sviluppo che implode ma non certo crescita economica, sociale e culturale. D’altronde l’esempio Ischia è eclatante, anche per capire l’Italia: siamo andati indietro negli ultimi 20 anni favorendo una speculazione finanziaria inaudita, negando opportunità e creando le occasioni di svendita di imprese e lavoro. Si è strumentalmente depauperato il mercato per una condizione che ieri tendeva all’oligopolio oggi al monopolio. Un mercato economico-politico chiuso e occlusivo dove non esiste ricambio. Una socio-economia di tipo ..talebano.
A Forio (e non solo) la crisi politica è crisi sociale e culturale. Politica ed economica. Ovvero la crisi politica è più grave di quella economica perché essa è solo conseguenza: crisi di rappresentanza e crisi di valori da rappresentare (a meno che i valori che l’opinione pubblica chiede di rappresentare siano questi!).L’assenza della politica genera l’invasione di interessi particolari
spregiudicati e irresponsabili che di fatto sta distruggendo o ha già distrutto la capacità produttiva dell’intero settore turistico per non parlare poi del reato contro l’ambiente ed il territorio e la disattenzione del diritto alla salute.Un dato: L’intera isola ha una rilevante presenza turistica di tipo
stagionale, con oltre quattrocento strutture alberghiere ed ospita circa 4.000.000 di presenze turistiche annue.La mancata depurazione evidentemente a ..”certa industria del turismo e del
consenso” conviene: non si paga alcun canone per la depurazione, nonostante la produzione dell’inquinamento. D’altronde d’inverno il mare isolano è cristallino!
Si privatizza come da sempre in Italia il reddito e si socializza il debito e il danno. Si “esternalizzano” i costi, distruggendo la società ed il territorio. La speculazione in danno alla società e alla micro,piccola e media impresa isolana.
Perché il caso Ischia non è un caso e Forio è il peggior caso!
POST SCRIPTUM………… A’MUNNEZZ E’ RICCHEZZA , ma di pochi in danno a tutti.
Forio. Da 20 anni si progetta una raccolta differenziata, anche con ultra-pagati consulenti esterni della più svariate e dimenticate località d’Italia. Eppure .. progettata così non può funzionare: come il caularone tangento-munnezzaro campano del pre, durante e post Bassolino.Eppure dalla “Pegaso” ad oggi ammanchi alle casse comunali per circa 20 mln di euro (ovviamente fiscalizzati a bilancio consuntivo) per compattatori nauseabondi che perdono percolato infetto.
Eppure …l’oggi.
E Forio senza nemmeno un semplice cestino per le carte, è diventato una sorta discarica a cielo aperto per qls. forma di rifiuto. Anche tossici (un “porto” cloaca oppure munnezza ed eternit a Zaro oppure la discarica abusiva di mq.2.200 sequestrata a Campotese, di cui nessuno sapeva niente seppure poi tutti protestarono per l’eventualità del sito di trasferenza in quella stessa zona). Perchè il caso Ischia non è un caso e Forio è un caso a parte… Perchè certa mala politica si nutre dell’arricchimento e dell’omertà di certa mala società che invece oggi dovrebbe pagare in solido la riqualifica del territorio. Assunzione di responsabilità della mala società e di colpe della mala politica o classe dirigente: senza se e senza ma…, altrimenti un futuro immediato peggiorativo del presente e peggiore del più brutto passato.
(foto di Pietro Temante)
Di seguito l’interpellanza. del 10.7.2012
IL VOLO
ASSOCIAZIONE PER LA RINASCIATA DELLA POLITICA ATTIVA
Via C. Lavitrano
Tel./fax 081997909
80075 – Forio NA
P.zza SS. Immacolata
Tel./fax 0815071117
80075 – Forio NA
Al Comune di Forio
P.zza Municipio
80075, Forio – NA
Al Sindaco
All’Ass. G.Mattera delegato “Risorsa Mare”
Alla Capitaneria di Porto
All’Arpac
Forio, 30.11.12
OGGETTO: reiterazione dell’interpellanza del 23 aprile 2012. IL VOLO, Associazione per la rinascita della Politica Attiva, nel perseguire i propri obiettivi etici e statutari di tutelare il diritto ed i diritti civili dei cittadini in base ad elementari principi democratici di partecipazione
attiva alla vita del Paese;
premesso che
• limitandosi (impropriamente) all’intera costa foriana, essa appare interessata da gravi quanto cronici fenomeni di inquinamento marino;
• allo stesso Ente Comune di Forio è stato contesto il reato contro l’ambiente;
• nel Comune di Forio a poche centinaia di metri dalla spiaggia di “Cava dell’ isola”, sgorga uno dei tronconi fognari del Comune di Forio (le correnti portano i liquami verso la riva e la “baia di Citara”).
• Fuori al “porto di Forio” sgorga un altro troncone fognario (oltre allo sbocco sito all’interno del porto stesso ed un altro ancora sgorga fuori alla “Chiaia”, impianti che ricevono anche tutti gli scarichi provenienti dai condotti fognari di “via degli agrumi”, del “Piazzale Cristoforo Colombo”,
“delle Pietro Rosse”, “del Molo di Ponente”)
• la maggior parte dei condotti fognari che riversano le acque reflue a mare sono gestite dalla società EVI – Energia Verde ed Idrica SpA ( società a totale partecipazione dei sei comuni dell’isola d’Ischia attraverso il Consorzio CISI),
• le acque di scarico e le sostanze nocive in esse contenute oltre ad inquinare irreparabilmente le acque superficiali adibite alla balneazione, hanno irreparabilmente danneggiato i fondali marini distruggendone la flora e l’habitat della fauna ittica.
• l’eutrofizzazione, cioè l’eccessivo accrescimento degli organismi vegetali causato dalla sovrabbondanza di nitrati e fosfati nell’ambiente acquatico, in molti punti della costa supera di gran lunga la capacità del mare di rigenerarsi: i dati del 2003, certificano un disastro ambientale oltre ogni possibilità di rimedio, con “elevate concentrazioni di particolato organico e inorganico e di nutrienti” evidenziate anche ad un chilometro e mezzo al largo: da allora ad oggi ovviamente la situazione non poteva che peggiorare con strane schiume e mucillagini;
• l’intera costa foriana, con picchi alle baie di Citara, Cava dell’isola e San Francesco, appare interessati da gravi fenomeni di inquinamento marino in coincidenza dell’apertura della stagione estiva e ricettiva. Per inciso, alcuni di detti fenomeni, sembra possano essere direttamente ricondotti alla stessa baia di Citara, andandosi a sommare a quelli purtroppo oramai cronicizzati dell’inquinamento dell’intera costa foriana e isolana di che trattasi;
• ad oggi, dopo annose inefficienze ed incapacità politico/amministrative, neanche è stata prevista la costruzione di un depuratore.
chiede
• di appurare e definire quanto dichiarato in premessa, stabilendo e sanzionando eventuali responsabilità soggettive con l’utilizzo di coloranti traccianti;
• di stabilire eventuali responsabilità del Cisi-Evi, consorzio di cui pure l’
Ente Comune di Forio è ovviamente parte, e, sempre eventualmente, rendersi
parte lesa nei confronti del Cisi-Evi stesso;
• di procedere al censimento degli scarichi a mare chiudendo ad horas quelli abusivi, riparare le proprie condutture, realizzare un depuratore inter-isolano, controllare continuativamente gli scarichi autorizzati;
• di indicare fin d’ora quale iniziative l’Ente Comune di Forio abbia in essere riguardo il problema della “depurazione”, dato le gravi disattenzioni e del quadro normativo nazionale e di quello europeo, oltre a quelle altrettanto gravi etiche e politiche e igienico-sanitario. , considerando per inciso che allo stesso Ente Comune di Forio è stato contesto il reato contro l’ambiente .
Il Presidente
Ignazio Castagliuolo
schiuma a mare del 29 11 12 da temax.jpg