- Cari amici
vi prego di rompere il silenzio e di assumere ufficialmente una posizione forte, come singoli operatori e come categorie sulla assurda chiusura del pronto soccorso, tecnicamente lo PSAUT, allocato per dodici anni nella clinica San Giovan Giuseppe e che serve un bacino di 35.000 cittadini (abitanti di Ischia, Barano e Serrara) e centinaia di migliaia di ospiti turisti. Mi riferisco ai vostri clienti, coloro che affollano i vostri alberghi, le vostre pensioni, le vostre camere, i vostri stabilimenti termali.
Migliaia di utenti, e tra questi innumerevoli turisti, hanno trovato un primo soccorso nello PSAUT.
Non possiamo tacere. Non potete rimanere in silenzio.
Dobbiamo insieme al contrario esprimere il nostro dissenso e attivarci in ogni modo per chiederne la riapertura.
Duecento attività alberghiere e termali grandi e medie non hanno più, dal 12 novembre scorso, nel territorio del Comune di Ischia un Presidio sanitario essenziale come quello he tutti abbiamo sempre definito il “Pronto Soccorso”.
Già da Natale i vostri clienti, le agenzie turistiche e i tour operator verificheranno l’assenza di questo servizio con una possibile censura anche da parte degli stakeholders stranieri. Noi costruttori della associazione ADAS , associazione per il diritto alla vita e alla salute siamo dunque assai preoccupati per questa grave situazione anche in rapporto ai fondamentali valori tutelati dall’art.32 della Costituzione.
NON C’E’ TEMPO DA PERDERE. SE CONOSCETE QUALCHE CONSIGLIERE REGIONALE O COMUNALE RIVOLGETEGLI CON LA VOSTRA FORZA L’INVITO A RISOLVERE QUESTA VICENDA CHE RIPORTA IL COMUNE DI ISCHIA 50 ANNI INDIETRO.
Si perchè per ricevere i primi soccorsi un Bambino con febbre alta, una persona colpita da shock anafilattico, una persona in arresto o con problemi cardiaci gravi, un vecchio bisognoso di rapida stabilizzazione, un incidentato, una partoriente in difficoltà, un diabetico grave in crisi, persone eventualmente coinvolte in incidenti e calamità, spesso ricorrenti in questo stesso territorio dovrebbe avere la fortuna di disporre di una celere autoambulanza che lo conduca, traffico permettendo e interruzioni permettendo come quella proprio vicino all’eliporto di Casamicciola, a Lacco Ameno laddove ciò che viene definito con un eufemismo ospedale e che già mostra un rilevante carico di servizi si deve caricare i tremila o cinquemila che siano interventi che ogni anno fa il PSAUT della Clinica.
NON POSSIAMO ACCETTARE QUESTA SITUAZIONE, SAREMMO TUTTI COMPLICI DI UN GRAVE IMPOVERIMENTO DEI SERVIZI SANITARI A ISCHIA.
Noi stiamo facendo la nostra parte, Voi duecento produttori di ricchezza (insieme ai vostri diecimila dipendenti) fate la vostra.
LUCIANO VENIA