Tratto da Movimento isolano del 22 aprile 2013
Lo diciamo da anni ed oggi se ne sono accorti anche i media filo amministrazione, il Comune è ormai fallito. Lo dicevamo già l’anno scorso quando denunciavamo l’enorme mole dei residui passivi (i debiti dell’ente) superiori finanche agli importi del precedente dissesto. Per fortuna, oggi anche i soloni dell’informazione locale se ne sono resi conto. Meglio tardi che mai! Quello che stupisce è il ritrovato coraggio di dire la verità ai propri lettori e di non essere il megafono di un’ amministrazione che ha perso di credibilità su ogni aspetto, in primis quello finanziario, ripetendo ad Ischia il disastro e/o meglio fallimento già realizzato a Casamicciola Terme.
Fatta questa premessa, dal primo esame dei documenti finanziari depositati si evincono alcune grandi verità.
La prima è che i cittadini di Ischia non ce la fanno più a sostenere ed a finanziare un ente sprecone che pretende sempre di più dalle loro tasche e che non tiene in alcun conto le difficoltà economiche e finanziarie delle aziende e delle famiglie di Ischia.
Il Comune ha iscritto in bilancio entrate tributarie per oltre 18 milioni di euro. Sì, avete capito bene. Il Sindaco Ferrandino prende dalle tasche dei cittadini e delle imprese ben 18 milioni di euro oltre 36 miliardi delle vecchie lire. Per farne cosa? Solo sprechi, lavori pubblici supercostosi e spesso inutili, favolosi stipendi e per pagare i guai realizzati per le incapacità del Sindaco e dei burocrati di cui è circondato.
Ma i cittadini non ce la fanno a pagare tanti soldi. Ecco che almeno 6 milioni di euro non sono stati pagati, perché Giosi Ferrandino può mettere tutte le tasse che vuole ma, se i contribuenti non hanno i soldi, le tasse non le riscuote…
Per non tediarvi con altri fatti tecnici il bilancio non è altro che una serie di numeri spesso appostati con il solo scopo di non far dichiarare dissestato il Comune di Ischia. Vi facciamo degli esempi: vengono iscritte entrate da recupero evasione Tarsu per 790.349,48 euro ma se ne incassano solo 1.742,00 euro. Allora c’è da chiedersi: “ ma le entrate accertate erano reali se poi nessuno le paga?”…
Chissà se, quando cambieranno i revisori ed anche nel comune di Ischia si procederà al sorteggio, i nuovi saranno disponibili a certificare questi dati contabili assurdi.
Ma veniamo alle belle notizie. Tutti ricorderanno la battaglia di Carmine Bernardo fatta nel decorso anno quando sosteneva che le maggiori entrate realizzate con la Tarsu rispetto al costo del servizio NU dovevano essere restituite ai contribuenti ischitani. Ebbene, grazie a questa lotta ed alle denunce del coraggioso consigliere comunale, i revisori sono stati costretti a prevedere la restituzione di 100.302,92 euro da portare in riduzione della tassa del 2013. Ovviamente le denunce di Bernardo alla Corte dei Conti sono andate a segno e presto ne vedremo delle belle.
Su tale argomento abbiamo sentito il consigliere Bernardo:
“La decisione dei revisori dei conti è un’ulteriore prova della bontà delle mie lotte. Ora i revisori dovranno dire perché non devono essere restituite anche le più cospicue somme degli anni precedenti realizzate in eccedenza rispetto al costo del servizio.
I revisori dovranno dire perché non si restituiscono anche le somme per il recupero dell’evasione Tarsu per 790.349,48 euro.
I revisori dovranno dire perché conteggiano il costo del servizio Nu in 5.285187,18 euro quando il contratto prevede un costo di 5.064.668,36 euro. La somma da restituire ai cittadini per l’anno 2012 non doveva essere di 100.000 euro circa ma di oltre 1.1 milione di euro. Il tutto senza voler considerare gli aumenti del costo dovuti all’illegittimo sistema di affidamento ad una ditta chiacchierata delle attività di conferimento in discarica che è costato oltre 300.000 euro in più”