Comunicato stampa – riceviamo e pubblichiamo- Nicola Lamonica scrive “E’ passato un anno da quando l’Autmare, in uno con la Federconsumatori, ha sollecito la Regione Campania a rivedere la propria decisione di privatizzazione della Caremar revocando la delibera di GR 444 del 9 Agosto 2011 ( .. indizione di gara a doppio oggetto per la cessazione del 100% del capitale sociale della Caremar e contestuale affidamento dei servizi marittimi ), che rimane un atto improponibile anche perché in contrasto con l’indirizzo espresso in precedenza dal Consiglio Regionale della Campania. Le tante motivazioni contro sono tutte all’interno del ricorso alla Procura della Repubblica ( Federconsumatori- Autmare ) del 2011, del Ricorso in via Straordinaria al Capo dello Stato del gennaio 2012 ( Autmare ), del ricorso al TAR Campania dell’ottobre 2012 ( Autmare ); tutti ancora pendenti!
Ma anche nei ricorsi al TAR del Comune di Forio, dei Comuni di Capri ed Anacapri, nell’Ordine del Giorno del Comune di Ischia approvato all’unanimità dal Consiglio che non ha avuto alcuna conseguenza operativa per inadempienza del Sindaco Giosi Ferrandino e della Sua Giunta. E non mancano valutazioni, purtroppo solo private, contro la privatizzazione da parte di altri Amm.ri Comunali e di alcune forze politiche consiliari che per inettitudine, partigianeria od altro nulla hanno fatto per intraprendere un cammino di opposizione alla scelta regionale.
Da allora, da parte di Autmare, è tutto un susseguirsi di ulteriori iniziative politiche, spesso in solitudine, per saldare intese dal basso contro il citato atto deliberativo, onde dissuadere la Regione nel suo irresponsabile proposito di privatizzazione non richiesto dalla Comunità Europea.
Il prossimo 27 Giugno si depositeranno negli Uffici Regionali le offerte per la privatizzazione della Caremar contro cui, allo stato, nulla ha potuto la Politica e la Magistratura, e neanche il ricorso straordinario al Capo dello Stato dalla cui Segreteria la ricorrente Autmare si sarebbe aspettato comunque almeno un cortese atto di riscontro sulle iniziative intraprese dal Colle: forse questo il Protocollo Costituzionale e la procedura non lo prevedono, ma il buon senso mi dice e mi conferma che un atto in tal senso certamente avrebbe rafforzato l’Istituzione ed i Suoi buoni rapporti con i cittadini. Altro va in direzione opposta!
Abbiamo appreso da una laconica notizia di stampa di un presunto coinvolgimento del Consiglio di Stato sull’esposto Autmare contro la privatizzazione ed abbiamo saputo anche di un intervento oppositivo in quella sede da parte del Ministero delle Infrastrutture e di Trasporti che è stato rigettato. Siamo, comunque, in attesa che qualcuno ci comunichi se c’è procedura in atto ed a che punto è!!!!! Una cosa è certa, che al di delle procedure e dei protocolli – che comunque andrebbero adeguati alle maggiori esigenze di democrazia e di partecipazione e di trasparenza richieste per gli anni 2000 – non mi pare che il silenzio tombale di oggi sia di garanzia Costituzionale.
Ritornando alla data del 27/ giugno, penso che sia il caso che i Sindaci e le forze politiche che siedono nei vari consigli comunali delle isole del Golfo di Napoli e che condividono le preoccupazioni di Autmare abbiano il dovere di diffidare la Regione dall’apertura delle buste per i due seguenti motivi: 1) per attendere l’esito dei ricorsi in atto; 2) per verificare, chiedendo all’uopo l’intervento dell’Autorità Garante della Concorrenza, se la restrizione della concorrenza già evidenziato nel recente passato ( come da allegato grafico ) – circa un accordo che lega tra loro il novanta per cento delle società in gara – sia ancora esistente poiché, in tal caso, la gara dovrebbe dichiararsi nulla per vizio di sostanza che è nella clausola che “ la gara è valida anche in presenza di una sola offerta “, improponibile nell’area del Golfo di Napoli!
A conferma di ciò vale la notizia secondo cui l’Antitrust abbia riaperto nei primi giorni di giugno l’istruttoria che aveva chiuso nel 2009 per effetto del ricorso di Autmare e Generazione Attiva contro l’ipotesi di intesa restrittiva della concorrenza ed abbia avviato un nuovo procedimento già notificato nei confronti delle società che operano nel golfo di Napoli.
Da parte autmare, fino a quando non ci dimostreranno che la scelta della privatizzazione è l’unica possibile e che essa è migliorativa rispetto alla situazione attuale, saremo lì a combattere con ogni mezzo che la democrazia e la carta Costituzionale ci consentiranno”.
Nicola Lamonica/ autmare