Ischia – Carmine Bernardo scrive: “Allego i due emendamenti presentati al progetto di bilancio consuntivo in approvazione nel consiglio comunale del 25-26 giugno pv.
Anche nel decorso anno, il Sindaco Ferrandino ha continuato a tartassare i cittadini di Ischia con un livello di tassazione che non ha pari in Italia. Mi riferisco alla Tares ex tarsu (tassa della spazzatura) . A fronte di un costo del servizio di € 6.498.056,01 le entrate accertate per Tares ammontano ad € 7.040.280,86 con un maggiore gettito di € 542.224,85. Eppure è espressamente vietato far pagare ai cittadini una tassa superiore al costo del servizio. Ciò nonostante, il Sindaco Giosi Ferrandino per fronteggiare i disastri finanziari della sua politica spendacciona ed inconcludente non esita a spremere i cittadini come limoni prelevando anche quello non previsto ed anzi vietato dalla normativa.
Ho presentato un emendamento che prevede la restituzione di tali maggiori importi ai cittadini come riduzione della Tares anno 2014
Cosa ne ha fatto di questi 544 mila euro che i cittadini di Ischia hanno pagato in più; cosa ha fatto della tassa di soggiorno per € 844.522,45 pagata dai turisti. Cosa ha fatto di oltre 20 milioni di euro che ha incassato dai cittadini in tutte le forme possibili :è’ un mistero: Il territorio comunale e nel più totale abbandono, le pinete di Ischia, da fiore all’occhiello delle precedenti amministrazioni sono diventate la vergogna del nostro paese, tanto che qualcuno suggerisce di chiederle, le scuole sono abbandonate, i servizi sociali ridotti al minimo. Con l’amministrazione Ferrandino gli unici a sorridere sono i Dirigenti e le segretarie, entrambi lautamente retribuiti ed i pochi facenti parte del cerchio magico che lo circonda, I cittadini di Ischia lo hanno capito e quando Giosi ha chiesto il loro voto lo hanno sonoramente bocciato. Invece di cercare inesistenti responsabili faccia il mea culpa e prende atto di essere inadeguato per questo paese.”.
Ecco il testo dei due emendamenti presentati al progetto di bilancio consuntivo in approvazione nel consiglio comunale del 25-26 giugno pv.
Emendamento al conto consuntivo 2013 nr. 1
Il sottoscritto Carmine Bernardo premesso che
Dall’esame dei documenti del consuntivo 2013, risulta che il costo complessivo del servizio NU nel decorso anno è stato di € 6.870.905,37;
Con nota del 06/05/2014 prot. 1633 il Dirigente dei servizi finanziari ha comunicato che gli oneri di smaltimento ammontano ad €1.886.176,71 per cui il costo del servizio al netto di tali oneri ammonta ad € 4.984.728,66.;
Con delibera di CC nr. 3 del 01/02/2013 si deliberava l’affidamento del servizio Nu ad Ischia Ambiente per il costo complessivo annuo di € 4.155.196,96 oltre iva 10%. Con tale delibera il consiglio comunale precisò, altresì, che i costi indicati nel capitolato erano tassativi e non era consentito superarli costi senza la preventiva autorizzazione del consiglio stesso;
Nonostante la immediata esecutività della delibera il contratto con la società in house è stato stipulato solo in data 15/03/2013 con un ingiustificato e consistente danno alle casse comunali.
Infatti, fino alla adozione della delibera nr 3/13 il servizio NU era svolto dalla società partecipata in house Ischia Ambiente in forza della deliberazione del Commissario Straordinario 106/2007, per il costo complessivo di € 4.604.243,96 oltre iva e ciò nonostante la scadenza dell’affidamento
in funzione degli atti adottati e della immodificabilità degli oneri, come precisato nella delibera 3/13, il costo del servizio doveva ammontare ad € 4.611.879,30 cosi determinato
a) € 422.055.70 per nr. 1 mensilità ( gennaio 2013) secondo la convenzione scaduta
b) € 4.189.823,60 per nr. 11 mensilità di cui al capitolato ed all’affidamento del servizio immediatamente esecutivo di cui alla delibera nr. 3 del 01/02/2013
Il maggiore costo sostenuto di € 372.849,36 ( € 4.984.728,66- 4.604.243,.96) è in pieno contrasto con la delibera nr. 3/2013 che aveva espressamente statuito la immodificabilità dei costi
Agli atti non vi è alcuna seria motivazione che giustifichi il ritardo nella stipula del contratto ( avvenuta il 15/03/2013) e che, pur volendo considerare giustificato il ritardo, il maggiore costo del servizio rispetto agli atti di affidamento ammonterebbe comunque a € 311.105.04
Alla luce di quanto sopra il costo del servizio, comprensivo degli oneri di smaltimento, doveva ammontare ad € 6.498.056,01 e non ad € 6.870.905,37
Non è condivisibile la tesi del Dirigente del Settore finanziario, fatta proprio dal collegio dei revisori dei conti, che il maggior costo è stato sempre determinato nell’ambito del bilancio di previsione ( e conto consuntivo) quasi si volesse ritenere che il consiglio ha approvato o quanto meno ratificato i maggiori costi illecitamente riconosciuti. Il Consiglio comunale approva delle previsioni di spesa, mentre la responsabilità della spesa è in capo al dirigente, né la successiva approvazione del conto consuntivo può rappresentare una indiretta ratifica e quindi assunzione di responsabilità da parte dei consiglieri,
Dalla relazione dei revisori dei conti risulta che è stata accertata una entrata per Tares pari ad € 6.954.162,79 ed un recupero evasione Tarsu pari ad € 86.118,07 con una entrata totale di € 7.040.280,86 con una maggiore entrata rispetto al costo del servizio pari ad € 542.224,85
– L’art. 14, comma 11 del DL 201/2011 prevede che le tariffe Tares siano calcolate in modo da assicurare la copertura integrale del costo del servizio, mentre nel decorso anno le tariffe hanno determinato una entrata superiore al costo del servizio pari ad € 542.224,85, che va restituita agli utenti;
– Dall’esame del conto consuntivo 2013 appare evidente che il maggiore gettito non è stato destinato a soddisfare esigenze straordinarie di bilancio, comunque collegate alla gestione dei rifiuti, mediante la costituzione di un fondo di riserva vincolato, diretto a preservare l’ente da possibili squilibri derivanti da oneri non ricorrenti od imprevedibili, ovvero da perdite su crediti, ne è stato computato in diminuzione del tributo iscritto a ruolo per l’anno successivo bensì è stato utilizzato per esigenze estranee alla gestione dei rifiuti, contravvenendo in tal modo le norme vigenti;
– che il comportamento illegittimo dei dirigenti, in primis del dirigente dell’Ufficio finanziario, che ha consentito di utilizzare il maggiore gettito Tares anche per finalità estranee alla gestione dei rifiuti, espone il Comune di Ischia a danno erariale, per la assenza dei fondi necessari per provvedere a soddisfare il legittimo diritto dei cittadini del comune di Ischia di vedersi restituita la parte di maggiore gettito realizzato in proporzione all’importo tares versato e/o il legittimo diritto dei cittadini di ottenere una diminuzione della tassazione per l’anno successivo in funzione del maggiore gettito realizzato
– che vi è altresì dolo e/o colpa grave da parte dell’Organo di Revisione dei conti del Comune che ha sempre espresso parere favorevole su tutti gli atti sottoposti all’esame del consiglio e non ha mai segnalato la distrazione del maggiore gettito Tares
– – che la Corte dei Conti , sez. regionale di controllo per la Campania con parere reso nell’adunanza del 07/06/2011 (del/par/ 274/2011) ha espressamente dichiarato “ Sicchè, mentre l’eccedenza di gettito derivante dalle comuni attività di accertamento di competenza dovrebbe essere computata in diminuzione del tributo iscritto a ruolo per l’anno successivo, l’eventuale recupero dell’evasione tributaria (laddove non venisse destinato a compensare le minori entrate dell’esercizio di competenza) andrebbe a soddisfare esigenze straordinarie di bilancio mediante la costituzione di un fondo di riserva diretto a preservare l’Ente da possibili squilibri derivanti da oneri non ricorrenti od imprevedibili ovvero da perdite su crediti. Si aggiunga che, in assenza di dette condizioni oggettive, le risorse stanziate nel fondo dovrebbero confluire, a fine esercizio, nel risultato di amministrazione quale fondo vincolato”
– visti i pareri espressi dai dirigenti competenti
Propone il seguente emendamento al Rendiconto della gestione anno 2013
1. rideterminare il costo del servizio NU nell’importo complessivo di € 6.498.056,01, appostando la differenza di € 372.849,36 in una specifica posta da porre a carico dei dirigenti responsabili, da accertarsi a cura delle Giunta Comunale, e del collegio dei revisori dei conti
2. destinare l’eccedenza di gettito Tares pari ad € 542.224,85, comprensivo anche del recupero evasione, rispetto al costo del servizio NU rideterminato, in diminuzione del tributo da iscrivere a ruolo per l’anno 2014
3. denunciare alla Corte dei Conti i danni erariali provocati con dolo e/o colpa grave del dirigente del Servizio Finanziario del Comune di Ischia e del Collegio dei revisori dei conti, il primo per aver utilizzato somme a specifica destinazione per finalità estranee alla gestione del ciclo dei rifiuti ed il collegio per aver sempre espresso parere favorevole agli atti sottoposti al suo esame e per non aver mai segnalato la distrazione del maggiore gettito Tares al Consiglio comunale ed agli altri organi competenti:
4. denunciare alla Corte dei Conti i Dirigenti responsabili per la mancata immediata attuazione della delibera di CC 3/2013
5. di interessare il segretario generale di provvedere, periodicamente ad interrompere la prescrizione nei confronti del dirigente e dell’organo di revisione
Ischia 23/06/2014
Avv. Carmine Bernardo
Emendamento al conto consuntivo 2013 nr 2
Il sottoscritto Carmine Bernardo
Visto che il Comune di Ischia partecipa al Consorzio Cisi per la gestione del servizio acquedotto e fognature. Il Cisi è socio unico con attività di direzione e coordinamento sulla società EVI spa, alla quale ha affidato la gestione del servizio di acquedotto e fognature;
Visto che la società EVI è stata posta in liquidazione nell’anno 2008, con contestuale decisione di trasferimento del servizio in capo al Cisi;
Considerato che dal 2008 ad oggi alcuna attività di liquidazione è stata posta in essere e che i liquidatori succedutisi non hanno trasferito il servizio al Cisi;
Considerato che per l’effetto di tale comportamento illegittimo il disavanzo patrimoniale dell’Evi è passato da circa € 13.000,00 nel 2008 ad €3.705.133 del 2012;
Da notizie di stampa si apprende che il bilancio del 2013 si sarebbe chiuso con un utile modesto di € 64.362.00 e nonostante la illegittima applicazione retroattive degli aumenti tariffari, per i quali pende ricorso al Consiglio di Stato da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri
Il modesto utile registrato riduce solo marginalmente il deficit patrimoniale per precedenti perdite che ammonta ad € 3.640.771, mentre l’accoglimento del ricorso della Presidenza del Consiglio costringerebbe l’Evi a restituire ai cittadini importi consistenti e ben superiori d € 500.000
Sono palesi le inadempienze, irregolarità ed illegittimità poste in essere dai liquidatori della società Evi, che continua a gestire nel più totale dispregio delle norme che regolano la liquidazione delle società, e che avranno ricadute dirette sul bilancio del Comune di Ischia;
Ritenuto necessario, invitare il Consiglio a Deliberare
a) di inviare la presente proposta, in uno alla delibera di messa in liquidazione dell’Evi e dei bilanci relativi agli anni 2008,2009,2010,2011,2012 e 2013 alla Corte dei Conti per il necessario avvio del giudizio di responsabilità erariale nei confronti dei liquidatori della società Evi spa
b) di invitare il Segretario generale a notificare atto di messa in mora nei confronti dei responsabili al fine di interrompere il maturare della prescrizione
Propone il seguente emendamento
1 di inviare la presente proposta in uno alla delibera di messa in liquidazione dell’Evi e dei bilancio relativi agli anni 2008,2009,2010, 2011,2012 e 2013 alla Corte dei Conti per il necessario avvio del giudizio di responsabilità erariale nei confronti dei responsabili
2. di invitare il Segretario generale a notificare atto di messa in mora nei confronti dei responsabili al fine di interrompere il maturare della prescrizione