FEr ciro.nI personaggi che stanno amministrando il comune d’Ischia, in primis lo sfiduciato sindaco d’Ischia, continuano a dimostrare di non saper amministrare Ischia e a fronte delle critiche che provengono da ampie parti della società (commercianti, turisti, cittadini, … ) questi diventano arroganti e minacciosi per difendere provvedimenti inutili e capotici. Farebbero bene a scendere dal piedistallo su cui si sono arrampicati per tornare con i piedi per terra anzi alla luce del risultato elettorale del 25 maggio 2014 farebbero bene a ritornarsene a casa. Ischia ha bisogno di un sindaco vero e di persone che hanno a cuore le sorti del nostro paese, non di gente che vive su Marte e che di Ischia non conosce nulla. Non abbiamo bisogno di amministratori che scorrazzano per il paese per dimostrare “chi comanda”, non abbiamo bisogno di figure che invadono con i loro scooter le aree pedonali e poi vogliono imporre ai cittadini regole assurde, non abbiamo più bisogno di gente che pensa di amministrare il bene pubblico come un propria proprietà, Ischia non ha più bisogno di Giosi Ferrandino, un sindaco inviso ai concittadini. Bisogna capire che Ischia è in ginocchio in termini di immagine e in termini di presenze turistiche. Questo sindaco ed i suoi (pochi) accoliti non possono pensare che una scampagnata a Mosca, a Milano, in Germania o in Inghilterra risolva i problemi del turismo.
Il paese continua ad essere abbandonato: la zona del porto, le pinete, i parcheggi, le scuole, le strade, le zone periferiche e anche le zone centrali.
Per misurare l’incapacità amministrativa basta vedere come sono ridotte: la piazzetta intitolata al vulcanologo Rittmann, via F. Buonocore, Via De Rivaz, via Champault ed in genere tutte le strade che portano agli arenili del comune di Ischia.
Non bisogna dimenticare la catastrofica situazione delle casse comunali e la situazione delle società partecipate vittime “della finanza creativa” di Giosi Ferrandino.
A fronte di tali situazioni lo sfiduciato e solitario sindaco di Ischia ha pensato bene di iniziare una spartizione delle società partecipate, questa è l’unica risposta che poteva dare un pessimo sindaco ai problemi del nostro comune. Egli, invece, doveva procedere ad un taglio della spesa ed attuare una politica di controllo diretto sulle partecipate per giungere ad un abbassamento della pressione fiscale ricevendo sicuramente il plauso della minoranza. Invece questo sindaco, ostaggio del cerchio magico e isolato rispetto al paese, ha voluto riproporre vecchi schemi che non servono a nulla, neanche ad aumentare i consensi; la minestra riscaldata resta sempre minestra riscaldata.
Oggi Giosi Ferradino è un sindaco separato dal paese, la gente sta apprezzando chi come l’amico Gianluca Trani ha abbandonato il sindaco e i suoi “metodi” e sta contribuendo a creare un progetto alternativo, che affonda le radice tra il popolo che aspira ad un‘alternativa per il futuro di Ischia fatta da gente che amano Ischia e non da personaggi abili solo ad alimentare la macchina del fango contro chi la pensa diversamente dal manovratore solitario.
#giosistaiserenostiamoarrivando
Ciro Ferrandino
Consigliere Comunale e Capogruppo di Ischia Nuova