Comunicato stampa – Gentili convegnisti, signori ospiti, autorità,
PER UNA FILOSOFIA RAZIONALE DEL SISTEMA
una crisi economica e sociale è soprattutto una crisi di pensiero scriveva qualche tempo fa Galli della Loggia sul Corriere della Sera e lo sforzo di oggi tende ad esplorare il nostro campo problematico e a trovare soluzioni per garantire un nuovo periodo di sviluppo alla comunità e alle imprese dell’isola verde
Hegel sosteneva che la contraddizione è la natura intima del reale e questa misteriosa dualità emerge anche dalla tesi del fondamento di un altro filosofo, egli ne scopriva la doppia tonalità riflettendo che “niente è, senza ragione” pare inneggiare al nichilismo mentre nell’altra tonalità “niente è senza ragione” ci si avvede razionalmente che ogni cosa ha un fondamento. Siamo qui dunque proprio perché “nihil est sine ratione” e perché appunto la ragione ci guida in un percorso di ricerca di soluzioni.
Questa razionalità è alla base del lavoro sulla tematica dei distretti turistici e sulla nuova legge regionale per scandagliarne gli aspetti e le potenzialità a vantaggio della nostra Management Destination Organization.
RESILIENZA DEL SISTEMA
Nel gigantesco vortice di una crisi senza precedenti il Sistema Ischia grazie alle innanzitutto alle buone pratiche e al know how delle imprese turistiche, dei suoi manager e della ampia e qualificata forza lavoro, ha retto allo tsunami finanziario mostrando una resilienza che è oggetto di analisi. Come è noto la resilienza è la proprietà della materia di resistere a un urto improvviso quale è certamente la doppia simultanea azione di una crisi finanziaria lunga, persistente e complessa e di una competizione tra distretti sempre più serrata e mossa dalla guerra del marketing con l’uso diffuso dell’arma telematica, laddove i siti web non sono più soltanto vetrina statica di presentazione delle offerte ma strumento di prenotazione, software dedicato per prenotazioni e informazioni, catalogo multimediale dei luoghi, dei trattamenti e dei servizi. La prima questione da porre è allora la necessità di una più scientifica circolazione dei saperi, della centralizzazione degli acquisti di servizi ad alta tecnologia, l’implementazione di sistemi sicuri di pagamento e di comunicazione all’interno di quella digitalizzazione del paese che è precondizione di sviluppo nell’era post-industriale avanzata.
OBSOLESCENZA DEL SISTEMA
Abbiamo detto complessivamente di un risultato positivo in confronto agli scenari che inducono pessimismo, ma abbiamo messo in evidenza una catena di criticità che si fanno via via più gravi e più evidenti e toccano non solo a) le imprese – tenute a cavalcare in modo non episodico le onde della innovazione tecnologica e la domanda sempre più capillare di qualità e di comfort, di igiene e di efficienza, di benessere e di relax quali risultati della vacanza in confronto ai costi di esercizio e alla tassazione, ma b) l’area integrale della destinazione intesa come salubrità dell’aria, tutela dei monumenti, manutenzione dell’arredo urbano e del circuito stradale, assenza di inquinamento
acustico e atmosferico, mantenimento di silenzio, ordine e decoro, fruibilità del paesaggio, cura del territorio, accesso a spiagge e boschi, disponibilità di standard e servizi tra i quali banda larga, hot spot, noleggio di veicoli a emissione zero o di biciclette, presenza di locali pubblici caratteristici e così via.
VULNERABILITA’
Ma fino a quando il complesso sistema socio turistico, il Distretto dell’isola verde potrà reggere a spinte e controspinte così forti e continue mentre si sovrappongono non una – a) la crisi globale – ma più crisi simultanee, b) da quella del ciclo del prodotto per la obsolescenza di una offerta ancora poco dinamica di fronte alla fioritura di una competizione globale che si regge anche con l’abbinamento del soggiorno, del trasporto e dei servizi di bundling; c)alla chiusura del rubinetto del credito talora irrazionale anche di fronte alle azioni messe in campo dalla BCE per stimolare la ripresa e fornire liquidità agli istituti di credito; d)alla ingiusta, assurda e insostenibile tassazione nazionale, comunale e regionale; e)ai non più episodici fatti di cronaca nera che rivelano la metamorfosi della comunità territoriale alle prese anch’essa un tempo isola felice con anomia, disagio giovanile e disoccupazione tenendo conto che vi sarebbero sull’isola fonti Caritas circa 500 famiglie povere che accedono a servizi dell’ottimo banco alimentare che involge quindi tra le 1500 e le 2000 persone utenti; f) alla pastoia burocratica che strangola le aziende ed estorce agli imprenditori comportamenti che generano ulteriori sensibili costi nel bilancio dell’esercizio; g) alla spaventosa asfissia dei servizi del trasporto di cui l’agonia del trasporto pubblico su gomma e il caos di quelli marittimi sono l’emblema tra soppressione di linee e corse, costi astronomici dei biglietti per i turisti, ritardi, sovraffollamento, condizioni di viaggio davvero fuori contesto. Non possiamo fare turismo con trasporti immaginari come quelli – lo si dice per ischerzo -delle cartoline dal sud est asiatico con “gente sul tetto del treno” o quelle bianco e nere gli scugnizzi della Napoli bombardata appesi al tram. Immagini amaramente ironiche per una realtà che non è tale ma è davvero critica e preoccupante.
LA QUESTIONE AMBIENTALE
Sullo sfondo la vera bomba a tempo è la questione ambientale non in riferimento alle cicliche e ormai desuete critiche alla edificazione, ma quella delle necessarie pratiche per lo scarico, ai sistemi di depurazione, alla balneabilità e allo sfruttamento della risorsa mare anche per la nautica da diporto e la navigazione o la pesca, allo stato di “coltivazione” e manutenzione delle sorgenti e delle fonti specie quelle a livello del mare che potrebbero ipoteticamente essere interessate nei decenni a venire (…) da marginali fenomeni di modificazione della composizione chimica delle acque; e conseguente necessità della rimodulazione dell’intero assetto idrico-termale con sforzi notevoli in direzione di una re-ingegnerizzazione delle infrastrutture e una contemporanea possibile emergenza in termini di marketing e comunicazione con sullo sfondo la reputazione della destinazione da tutelare quale pilastro della esistenza in vita di una stazione turistica e termale internazionale.
EMERGENZE
Sicurezza delle coste, ripascimento ormai non più procrastinabile degli arenili, qualità delle aree marine balneabili, igienizzazione e gestione di spiagge e aree a ridosso spesso ingombre, sporche, in abbandono o in istato di incuria; con le zone di front water delle aree portuali e gli spazi retro-portuali a completare un quadro problematico che una Direzione Strategica del Sistema deve porsi come must operativo e obiettivo generale programmatico, di medio-lungo periodo; insieme a programmi immediati di recupero funzionale, riqualificazione e valorizzazione di aree ad alta criticità: cito a mò di esempio la zona di San Pietro a Ischia prima spiaggia che incontra il turista entrando nella polis e per incuria e degrado oggi simile a una zona depressa e in pieno degrado con baracche fatiscenti e sfasciume con rottami in evidenza, sporcizia, selciato divelto, e disordine generale fin nelle aree a ridosso della sabbia oltre a frequentissimi allagamenti e rotture delle infrastrutture cd fognarie..
Infine va detto che i volumi e le modalità del traffico veicolare non sono più sostenibili: o diamo lavoro col turismo ai 10.000 occupati nel settore alberghiero-termale, ai diecimila interessati da commercio e servizi oppure ci mettiamo nelle macchine, suoniamo i clacsono e inquiniamo la strada. Ecco perché su tutta l’isola vanno ampliate fortemente le aree di ZTL (zona a traffico limitato) e organizzare un sistema di approvvigionamento con mezzi ecosostenibili, aree di scarico e di ridotte dimensioni magari importando sistemi di trazione elettrica come i carrelli in uso a Sant’Angelo ma evitando i grossi carrelli che qualche scriteriato usa e che fanno tremare i palazzi sul corso e devastano il basolame.
LA GOVERNANCE DEL SISTEMA IN RAPPORTO A GOVERNING E GOVERNMENT
Ischia ha resistito, nel senso che molti galleggiano ai marosi alti e frequenti della crisi e mandano avanti la nave impresa tra mille pericoli e ostacoli. Ma da un lato cinque mesi di lavoro non sono abbastanza per garantire questi livelli di economia intesa in senso macro cioè con le eccezioni di imprese che in determinati settori hanno grossi margini o grosse liquidità cioè imponenti cash flow o comunque maturano margini e utili interessanti.
Se dunque manca una logica del sistema, cioè una sua lettura profonda ed una interpretazione efficace tale da consentire una azione di propulsione e di governo nel senso di individuare obiettivi, strategie, mezzi e risorse con una graduazione delle priorità e una partizione delle esigenze con una vigilanza sulla emergenza un Sistema complesso come il nostro va dapprima in sofferenza poi in modo assai più che proporzionale rispetto alle criticità passa a una fase severamente patologica, quella che viviamo, nella quale si diluiscono e svaniscono centri di comando, progetti, programmi, idee, finalità e soprattutto pensiero strategico e governante con l’effetto di una pesca delle occasioni che si manifesta in una sopravvivenza ancorata al quotidiano scevra da ambizioni di massimizzazione del benessere, dell’incremento del prodotto e della sua distribuzione alle famiglie e alle imprese.
E’ la storia di questi ultimi quindici anni.
NO TAXATION WITHOUT REPRESENTATION: GOVERNANCE IN RAPPORTO A GOVERNING E GOVERNMENT
Se Governance indica l’atto di governare con il cittadino e non sul cittadino occorre subito dire che la tassazione locale e statale non è più sostenibile anche perché se in termini scientifici la tassa è Tributo pagato allo stato o a un ente pubblico dai privati cittadini per usufruire di particolari servizi: qui misuriamo un esponenziale crescita delle tasse e imposte a fronte di un depotenziamento quantitativo e qualitativo dei servizi senza precedenti. Manca cioè quella che in Germania si chiama teoria della Direzione, manca una visione strategica del livello di governo degli enti locali e mi si consenta di chiarire che in Inghilterra si adoperano tre termini “government” cioè il processo di formazione del governo dal punto di vista istituzionale, “governing”, attività generica, atto del governare e appunto “governance” che è anche il risultato della attività di governo.
Siamo ai limiti di una bassa governance del sistema sia per la frammentazione dei centri decisionali sia per la evidente incapacità di allestire progetti strategici sia infine per la esistenza di molteplici stazioni di gestione e di appalto dei servizi che non sono più sostenibili vuoi per i costi fissi degli enti vuoi per il basso risultato economico vuoi infine per minimi bacini di utenza che la stessa legge tende ad ampliare mediante la formazione ideale di ambiti ottimali di più vasta dimensione.
DISTRETTO TURISTICO E POLI TURISTICI LOCALI (LEGGE REGIONALE)
Il Distretto è una delle possibili risposte operative e strutturali per formulare politiche strategiche nelle quali ci sia la contemporanea azione e la simultanea convergenza sino alla stipula di una patto per passare dal government alla governante combinando risorse e pratiche di attori pubblici e privati con l’appostazione di investimenti sopra progetti con verifiche di qualità totale, crono programma degli interventi, scelte e finalità condivise.
Del resto la nostra nave ha bisogno di governo nelle accezioni greca (Kubernan, tenere il timone) e latina (gubernare, capacità di mantenere la rotta governando l’imbarcazione).
La domanda di governo è elevata e viene dal complesso della produzione-distribuzione e misura la insufficienza di gestione e di visione per reclamare un nuovo periodo di investimenti e di realizzazioni ma anche di conservazione e valorizzazione dell’esistente insieme di risorse per trovare il fulcro e la leva per la rinascita di Ischia.
La regione recepisce questa filosofia nel testo della nuova legge sul turismo sia in ordine alle competenze proprie specificate all’art. 21 sia prevedendo i Poli turistici locali che non possono essere a nostro avviso cosa diversa dai distretti ma devono ricalcare medesima perimetrazione e laddove esistenti coincidere e immedesimarsi con i distretti per evitare una duplicità di spesa e di funzioni che sono l’esatto opposto di ciò di cui ha necessità il pianeta Ischia.
UNA MIGLIORE ACCOUNTABILITY
In termini di servizi e di gestione poi vi è urgente bisogno di una migliore accountability che può essere definita come “l’esigenza di rendere conto da parte di coloro che hanno ruoli di responsabilità nei confronti della società o delle parti interessate al loro operato e alle loro azioni”.
Evidente che emerge quindi il concetto noto sin dagli anni ottanta di stakeholders per designare tutti coloro che realizzano funzioni nel sistema e che sono gli enti pubblici, le imprese, i cittadini, gli utenti qui i turisti-ospiti, i fornitori e così via.
L’APERTURA DI UN VENTAGLIO DI PROGETTI STRATEGICI
Indichiamo in sintesi, una costellazione di progetti strategici che potrebbero innescare una rivoluzione copernicana per il sistema Isola :
– Sviluppo di nuove vie d’acqua come la Ischia-Torregaveta per i mezzi veloci e la Ischia-Formia per le navi per superare la congestione dei porti di Napoli e Pozzuoli e intercettare flussi aggiuntivi di utente dell’area metropolitana di Roma e del centro nord e direzionare afflusso di bagagli e derrate alimentari;
– Utilizzo “iure privatorum” delle aree disponibili dell’area flegrea Baia, Bacoli, Monte di Procida per progetti logistici funzionali al turismo isolano;
– Sperimentazione mediante accordo con case automobilistiche trazioni alternative e meno inquinanti dei veicoli come idrogeno o elettrico;
– Studio di fattibilità di ferro strade leggere sulle litoranee sul modello del sistema sirio utilizzato sulla linea 1 ANM tramviaria in Napoli;
– Istituzione del Garante del Turismo figura di equilibrio ed ufficio strategico per la comunicazione, la gestione dei conflitti, l’azione legale di sistema nei limiti fissati dall’ordinamento per la tutela dei diritti e degli interessi legittimi.
– Sviluppo dell’attrattore archeologico con la messa in evidenza dei ritrovamenti e dei siti censiti e di quelli individuabili o emergenti;
DOMANI: EXPO 2015. AZIONI E PROGETTI DI PARTNERSHIP
Quanto all’Expò 2015 che si svolgerà a Milano e come sappiamo vedrà 20 milioni di visitatori ho proposto la formazione di un comitato locale e la genesi di possibili accordi con gli organizzatori dell’evento o sinergie con tour operator e altri imprenditori per utilizzare come occasione l’iniziativa veicolando azioni di marketing e promozionali, allestendo linee di collegamento con quella area, costruendo pacchetti turistici secondo le regole normative e nel rispetto dei diritti dei terzi, formulazione di un calendario straordinario di eventi dal Premio ischia Internazionale di Giornalismo ai festival del cinema, dalle feste patronali al corteo di sant’Alessandro, da Sant’Anna a una rinnovata Festa del Porto di Ischia che in occasione dell’anno 2015 potrebbe rifarsi finalizzandolo a questo macro-obiettivo.