di Luciano Venia – Il centro di Ischia è diventato di fatto periferia per scelte dell’amministrazione Comunale che pur se legittime a mio avviso nel merito sono sbagliate e risultano punitive per un’area vasta che dal Porto va alla Chiesa di San Pietro e per le parallele fasce di territorio come via Alfredo de luca, via delle Terme, via Casciaro, via Vincenzo Gemito e soprattutto Via Roma e tutte le traverse che conducono al mare inclusa via Bichelli e dunque per le imprese che ivi operano e in generale per i residenti.
Si nota al contrario una passione accesa da anni per una stessa zona stravolta da interventi urbanistici che non ho condiviso e che non condivido, la ex Piazzetta San Girolamo, di cui forzosamente si è voluta mutare la natura trasformandone una vocazione di allegro, superbo, bellissimo, ordinato e libero di divertimento per famiglie e ragazzi con muretti caratteristici in pietra, scaloni in pietra di incomparabile bellezza, panchine da riposo e un residuo largo spazio con pietrame caratteristico – in uno spiazzo piuttosto neutro con pavimentazione differente e vocazione confusa e contraddittoria fino a servire da parcheggio per i locali pubblici della zona specie quando ovviamente viene lasciato abbassato il pilomat a piazza degli eroi talora nel fine settimana come accaduto negli anni scorsi, tanto che altri locali avviarono raccolte di firme per chiedere di inverno apertura del pilomat (il pilastro che si abbassa) anche negli altri giorni.
Ho molto sofferto per la distruzione della antica Piazzetta e mi ripropongo azioni di impulso politico per tornare al precedente assetto con l’impiego di materiali di pregio e una larga presenza di piante floreali che rappresentino il più degno accesso alla pineta pubblica. Siamo l’isola verde non un paese dell’Unione Sovietica.
Fatto questo intervento si è manifestata negli anni una ripetuta preferenza – davvero incomprensibile e su cui moltissimi hanno ironizzato anche in modo scorretto – per la concentrazione di eventi importanti in tale luogo che a molti osservatori e attori della politica e della società è apparsa ingiusta ed illogica. Anche perchè la ex piazzetta non è affatto il Centro Sociale UNICO del paese che semmai è policentrico Porto – Ponte- Colline – Centro Servizi del quadrilatero tra via Michele Mazzella – via De Luca – Via Morgioni – ma senza dubbio un luogo molto bello da attraversare. E’ vero che non si deve solo criticare chi opera ma è anche giusto criticare in un paese ormai narcotizzato e silenzioso che somiglia ai paesi dell’europa comunista prima della giusta distruzione dei muri e delle cortine di ferro.
Accolgo perciò l’invito del Sindaco a una dialettica costruttiva sui programmi e sui progetti, ma formulo contestualmente un invito all’esecutivo a programmare già per Pasqua e poi per la stagione turistica e le prossime feste natalizie un cartellone equo e bilanciato che valorizzi quante più aree possibili del territorio magari calendarizzando spettacoli anche itineranti anche fornendo ragguagli analitici su costi e vantaggi (intendo per il paese).
Le polemiche personali senza proposte sono sterili e rappresentano uno stadio prepolitico che molte volte raggiunge punte di sgradevolezza poco compatibili con la civiltà democratica del nostro paese così proprio perchè le risorse pubbliche sono scarse occorre spenderle oculatamente senza asimmetrie territoriali e coinvolgendo nelle scelte non solo poche categorie con cui soventi ci sono molteplici contatti ma una rco di forze sociali e culturali, economiche e produttive quanto più ampio possibile. In tal modo anche i comitati di zona potranno avanzare le loro proposte che non ci sono state in quanto non sono stati coinvolti nelle consultazioni.
LA CRISI ECONOMICA DI PORTO D’ISCHIA
Giusto allora confrontarsi sulle idee -quando ci sono – e sui progetti tenendo conto che effettivamente amministrare è sempre difficile e che raramente si può trovare un Sindaco che voglia punire i suoi stessi elettori e cittadini.
Sgombrato il campo da tutti questi pensieri, mi sento di esprimere l’invito a prendere coscienza che tre Aree (Porto, Ponte e Zone Collinari) del territorio soffrono per una carenza di vivibilità e di vitalità economica.
In primis, Ischia Porto che giace in uno stato di situazione disastrosa e indecorosa – si guardi tutto il litorale dall’ultimo tratto adiacente al porto sino alla area perpendicolare alla via Enea.
Lo scandalo di via Francesco Buonocore, discorsi diversi ma testimoni di analogo degrado si possono fare per tutte le traverse che da via Roma conducono all’arenile, è testimoniato da pavimentazione divelta e quasi dissolta sullo spazio del canalone, aiuole maltenute e poco curate, residui di detriti a ogni pioggia o mareggiata e così via.
SERVE UN PROGETTO DA ATTUARE RAPIDAMENTE
Ma ciò che deve convertire questo discorso in Progetto è la presa d’atto della necessità di un recupero funzionale dell’area di Porto di Ischia e del suo rilancio mediante un Piano di Valorizzazione Turistico-Ambientale che risani a fondo – dalla spiaggia alle traverse sino alla via Roma – i fattori e i siti critici potando se possibile gli alberi disseminati sul tratto di via Roma che connette alla piazza antica reggia e almeno ogni tanto mettere un tappeto di asfalto sul predetto tratto visto che quest’anno via Roma era in condizioni pietose.
La stessa via De Rivaz – dopo un ampliamento dei marciapiedi eccessivo – andrebbe alberata e attrezzata con panchine e sediolini per evitare che il sospetto che sia stata realizzata solo per lasciare ai privati la possibilità di farne un uso legittimo ma magari non in linea con i programmi pubblici di libera fruizione e comunque dell’interesse generale.
Poi eliminato spazio per la sosta i camion ogni mattina e pomeriggio scaricano merce salendo con le ruote sui marciapiedi distruggendoli e danneggiandoli così come certi carrelli che non essendo gommati stanno devastando tutti i basoli di via Roma nell’assenza di qualsiasi controllo e censimento degli operatori che usano tali mezzi magari chiamandoli a rispondere dei gravi danni accertati.
ALCUNI FATTORI ALLA RADICE DELLA CRISI DI PORTO D’ISCHIA
La grande questione di tutto il Centro di Ischia è la concatenazione di una serie di fatti che elenco rapidamente: a) cessione del Jolly alla NH che ne cambiò target e vocazione livellando il mercato della clientela attratta che da allora è sembrata volgere verso il settore meno di esclusività e magari con minore prezzo delle tariffe con un corrispondente mutamento dei servizi offerti e comunque venendo a mutare il know how Jolly che per il Porto è stato l’equivalente della funzione del Regina Isabella – nelle dovute differenze – per Lacco Ameno anche in relazione alla funzione di polmone economico per l’intero circuito commerciale della vasta area che include nel suo perimetro l’albergo; b) chiusura del mercato di Via Buonocore – che andava si ristrutturato e igienizzato ma non scelleratamente chiuso – con una scelta intempestiva e nel tempo rivelatasi completamente sbagliata non rispecchiando le aspirazioni degli esercenti e azzerando un movimento e un traffico di pedoni e consumatori che quotidianamente faceva affluire nell’area di tutta l’isola migliaia di persone che animavano tutto il comparto commerciale. Ovvio prevedere massima cura e igiene e decoro a favore delle poche famiglie che vi abitano nelle adiacenze da rispettare; c) chiusura della agenzia turistica della CIT che rimane per la sua importanza nella storia dell’isola; d) la chiusura della farmacia del Dott. Catello Buono al Corso che sempre fornitissima e gestita con professionalità e stile anche aiutando i poveri e senza mai chiudere per lunghi periodi a servizio della comunità e degli ospiti turisti; e) ripetuti interventi di scasso delle strade per anni e anni che peraltro non sembrano avere risolto il problema degli allagamenti; anzi è stato pure eliminato anche il ponte di legno che permetteva il guado del fiume di acqua durante le piogge che scende dall’angolo Scaglione verso il mare altrimenti è impossibile. Peraltro quante volte abbiamo dovuto denunciare e segnalare allagamenti, pompe che non funzionano, paratie che impediscono deflusso in mare delle acque pluviali, sabbia non spalata nel canalone che fa allagare locali e strade, rigurgiti dalle fogne, tracimazione della condotta fognaria sia a via de rivaz che a via roma, rottura di tubature idriche, cedimento dell’incrocio via roma – via de rivaz e così via; f) un eccesso errato e da ripensare della segnaletica blu per il parcheggio a pagamento che se entro certi limiti è utile in quanto funge da parcheggio di rotazione per fruire dei servizi oltre un certo segno – e a mio avviso siamo molto oltre – fa scappare potenziali acquirenti magari verso supermercati e altri mercati fuori dal comune di Ischia con grave penalizzazione della economia locale; g) i costi eccessivi dei parcheggi privati e di quelli dati in concessione che non riescono a far da volano alla attività commerciale; i) la delocalizzazione di molte unità abitative con lo spostamento sensibile e di impressionanti proporzioni di una una larga quota della popolazione verso l’interno o verso altri comuni in primis Barano e Casamicciola forse per maggiore possibilità di disporre di abitazioni o per collegamenti familiari. Tutto ciò ha raso al suolo per otto mesi all’anno in media l’economia e soprattutto il commercio a Porto d’Ischia. L’unico grande incremento a me sembra quello del supermercato di via delle Terme che intercetta la grande parte dei potenziali consumatori anche avendo allargato la gamma dei prodotti offerti. Tale grande negozio dunque fa da magnete, tutti gli altri negozi anche per il costo delle locazioni, energia e in assenza di aprture di credito bancarie soffrono e troppi hanno dovuto chiudere. Dunque la crisi di Porto d’Ischia si sovrappone alla crisi globale, al turismo low cost che porta meno fatturato alle imprese e così via.
La VIllà dei Bagni è stata portata a secco.
LA PROPOSTA BIFASICA AL SINDACO GIOSI FERRANDINO
Ciò premesso come ampia riflessione di ordine sociologico intendo formulare al Sindaco di Ischia una proposta che si compone di due differenti programmi magari operabili in modo simultaneo e parallelo che troverebbero il favore della maggioranza della popolazione e produrrebbero effetti positivi di lunga durata sulla economia del CENTRO DI ISCHIA che è la zona vicina al Porto.
RIATTIVARE UN MERCATO DI PRODOTTI TIPICI E ARTISTICO-ARTIGIANALI…..
1)Riattivare immediatamente il cespite del mercato comunale originandovi un mercato moderno, igienico, sorvegliato, pulito, con continua manutenzione accogliendovi anche come volano turistico i prodotti tipici locali – siano essi vino, olii, frutta,m ortaggi, uova, pollame e conigli, pescato locale magari accogliendo le raccomandazioni dei prodotti a km zero, biologici, ecosostenibili anche nello spirito di un recupero delle nostre tradizioni gastronomiche e di lavorazione di terra e mare in un rilancio dello slow food e dei nostri sapori antichi. Liquori locali con vecchie ricette, dolci tipici, merende caratteristiche con latticini e salumi tipici.
…..CON POSSIBILITA’ DI CENTRO DI AZIONI CULTURALI E DELLA TRADIZIONE
Ma anche accoglienza di prodotti artistici e di artigianato creando stanzialmente il luogo delle merci caratteristiche, dei cosiddetti “mercatini delle pulci” con una gestione oculata, corretta e responsabile. E non disperdendo gli sforzi già compiuti lasciando un’area centrale a disposizione di artisti di strada giocolieri, mimi, attori, musicisti magari tenendovi il centro per giovani e ragazzi.
Un centro polivalente siffatto diventa centro di commercio e di attività culturale che riverbera i suoi effetti su tutta la zona di Porto di Ischia rivitalizzando le attività commerciali fisse attraversate da flussi di persone consistenti anche d’inverno quando la zona è ormai morta e richiama nuovi investimenti.
UN PIANO DI VALORIZZAZIONE PER LA RINASCITA DI ISCHIA PORTO
2) Elaborare un grande PIANO DI VALORIZZAZIONE DEL CENTRO DI ISCHIA che parta da via Iasolino, via Porto, via Foce e le stradine più interne fino a recuperare il quadrilatero VIA ROMA -VIA COLONNA – VIA ALFREDO DE LUCA – VIA MORGIONI – VIA CASCIARO – e traverse con una visione unitaria e l’obiettivo a seconda dei singoli microcontesti di : a) risanare; b) valorizzare; c) sviluppare; d) recuperare con arredo urbano, pavimentazione caratteristica, estetica cittadina, eliminazione di brutture e interventi di manutenzione e segnaletica, piantumazione di alberi e piante di fiori. Partire da un risanamento del litorale con la cura delle aree immediatamente a ridosso delle spiagge che sembrano oggi un’area di conflitto come una città bombardata o talora una bidonville tra lamiere e ferri, infrastrutture cadenti, sporcizia, congestione di macchine etc. Rivedere le strisce blu aumentando fino al triplo quelle bianche per dare spazio alla sosta senza costi e parallelamente invitare i privati alla collaborazione studiando tariffe per il posteggio a costo sociale e intervenendo con la massima energia sui parcheggi di proprietà pubblica portando le loro tariffe a 0,50 euro all’ora come le strisce blu nel rispetto della situazione di crisi dei cittadini.
Fatte tutte queste azioni usare il pugno di ferro per pretendere che tutti gli esercizi mantengano sempre e comunque le luci accese salvo un mese per ferie e manutenzione specie nelle piazze. Applicare quindi norme regolamentari per le sanzioni più idonee a chi non dovesse rispettare i provvedimenti amministrativi così orientati nel rispetto della legge e della logica. Non possiamo portare i turisti di inverno e far trovare ristoranti, pizzerie e bar chiusi. Basta Anarchia!
Su Ischia Ponte e le zone collinari mi riservo di formulare proposte, idee e programmi specifici.
Mi auguro che il Sindaco di Ischia ed il Consiglio Comunale vogliano riflettere su queste proposte ed eventualmente farle proprie come tanti dei miei ventimila contatti sui social network amici sperano e anzi, mi hanno incoraggiato ad agire per cooperare con le istituzioni, sapendo che mi anima una Cultura di Governo e dispongo di un arsenale programmatico e giuridico che vuole e deve convertire una tale Cultura in Azione. Insieme per la Rinascita di Ischia ! .
LUCIANO VENIA
Promotore della “Rinascita di Ischia”