Comunicato stampa CUDAS – Solo l’altro ieri, parlando a Ischia all’ormai famoso convegno sull’alimentazione, il direttore generale dell’Asl Na2 Nord, Antonio d’Amore, aveva tra l’altro rivendicato al periodo della sua gestione l’aumento di medici e infermieri presso il “Rizzoli”, pur aggiungendo che forse non è ancora sufficiente.
E infatti non lo è, visto che al “Rizzoli” permangono situazioni decisamente difficili a causa dell’insufficienza di personale in vari reparti e in vari ruoli e visto che in qualche caso si sta registrando perfino un regresso rispetto a qualche problema che da qualche tempo risultava risolto e superato.
Come la mancanza di specialisti ortopedici di notte e nei festivi, con pesanti conseguenze sulla risposta all’utenza, con l’aggravante dell’insularità, che in questa stagione ha un peso doppio.
Alla popolazione residente e degli ospiti dell’isola che si rivolgono al “Rizzoli” per motivi ortopedici, attualmente il nosocomio isolano garantisce la presenza dell’ortopedico e, dunque, una visita specialistica immediata e l’assistenza medica appropriata nella fascia oraria 8.00-18.00 nei giorni feriali, con reperibilità notturna, mentre restano scoperti i festivi. Perciò, chi dovesse aver bisogno dell’ortopedico il sabato sera o per tutta la giornata di domenica, dovrà aspettare il lunedì mattina, se le condizioni lo permetteranno, oppure, in casi particolare urgenza si dovrà ricorrere al trasferimento presso strutture della terraferma, che è sempre un’incognita, a causa delle condizioni meteo-marine, senza trascurare i disagi dei pazienti e delle loro famiglie. E senza dimenticare i costi di questi spostamenti, che in epoca di spending review non sono un dettaglio.
Purtroppo, a Ischia non è la prima volta che si verifica questa grave carenza dell’Ortopedia: era già accaduto ed era andata avanti per anni, creando una marea di problemi a chi, da paziente, ne aveva fatto le spese. Persone costrette a rimanere “parcheggiate” in ospedale senza diagnosi per tutta la domenica o addirittura dal sabato,in attesa di essere visitate dall’ortopedico di turno dalle 8.00 del lunedì. Una condizione inaccettabile in un paese civile, che poi era stata sanata, e che ora si ripropone, ancora più inaccettabile di prima.
Il Cudas denuncia questa situazione intollerabile, aggravata come al solito dalla condizione di insularità, e chiede alla direzione sanitaria del “Rizzoli” e alla dirigenza aziendale di provvedere urgentemente a ripristinare un servizio di ortopedia h24.
Vanno bene le nuove promesse di ampliamento dell’ospedale e di milioni da destinare a questo progetto, ma di che parliamo se non si riesce a garantire l’assistenza essenziale in settori fondamentali neppure nel “piccolo ospedale” (parole del dottor D’Amore) attuale?
Antonello Impagliazzo
Portavoce CUDAS isola d’ Ischia