Con Decreto Dirigenziale n. 15 del 16/06/2017 (burc n.51 del 26 giugno 2017) la Regione esprime parere negativo sull’impianto geotermico a Serrara Fontana e salva Ischia da una disgrazia. Nel decreto di diniego si parla apertamente dei rilevanti impatti negativi derivanti dalla sismicità indotta/innescabile
Parte significativa del decreto
Per i motivi espressi in narrativa e che qui si intendono integralmente trascritti e confermati:
- DI esprimere parere negativo di VIA-VI relativo alla procedura di V.I.A. Nazionale per il progetto
“Impianto pilota geotermico denominato Serrara Fontana da realizzarsi sull’isola d’Ischia, nel Comune di Serrara Fontana (NA)” presentato dalla Ischia Geotermia S.r.l.- con sede nel Comune di Torino alla Via Piffetti 15 – per i seguenti motivi:
1.1 il modello geologico-geotermico e sismo-tettonico presentato dal proponente, anche a seguito delle indagini magnetotelluriche effettuate, è inadeguato e non consente di escludere con ragionevole certezza il verificarsi di sismicità indotta/innescabile connessa all’esercizio dell’impianto, con particolare riferimento alle fasi di estrazione e reimmissione dei fluidi geotermici; il proponente non ha adeguatamente sviluppato un modello tridimensionale dettagliato del sottosuolo, da ottenersi integrando i risultati delle indagini geofisiche con i dati dei sondaggi/pozzi e quelli derivanti da rilevamenti geologici e strutturali di superficie, con l’analisi delle caratteristiche geometriche e cinematiche delle strutture tettoniche presenti, con lo studio della loro relazione con il campo di stress regionale e con l’analisi del potenziale sismico e di fagliazione ad esse associate, considerando sia il campo di stress regionale normale sia le perturbazioni orientate introdotte dall’estrazione/immissione dei fluidi geotermici. Gli stress introdotti dall’attività geotermica avrebbero dovuto essere analizzati considerando i dati effettivi di porosità e permeabilità del serbatoio, tenuti in conto gli elementi tettonici e l’effettiva distribuzione della fratturazione, che condizionano la circolazione dei fluidi. La validità dei risultati delle simulazioni effettuate dal proponente sono fortemente condizionati dal modello fisico-geotermico utilizzato, che discende da un modello geologico poco dettagliato, manca di dati effettivi sulla circolazione dei fluidi, sulla distribuzione della fatturazione e degli elementi tettonici e considera quindi una circolazione isotropa funzione solo della permeabilità. Il modello proposto è estremamente semplificato e poco rappresentativo della situazione reale, caratterizzata molto probabilmente, sulla base dei dati di letteratura, da una circolazione più complessa, con anisotropie del mezzo, direzioni preferenziali di circolazione e condizioni di pressioni di fluido potenzialmente in eccesso rispetto al carico litostatico, possibili già in fase stazionaria. Quindi, rispetto alla richiesta analisi degli effetti dell’emungimento e, particolarmente, della reiniezione dei fluidi geotermici, continua a mancare una maggiore contestualizzazione del modello fisicogeotermico, partendo da un modello geologico più vincolato ed integrandolo con dati strutturali, di permeabilità, circolazione dei fluidi, sulla base di parametri effettivamente misurati. Nonostante i chiarimenti e gli approfondimenti forniti l’analisi dei potenziali effetti in termini di sismicità innescabile non è supportata da uno studio ed una caratterizzazione sismo-tettonica completa dell’area oggetto del progetto dell’impianto geotermico e di quella comunque interessata dalla modificazione dello stato tensionale, da eseguirsi integrando i dati di sismicità storica e strumentale con rilevamenti geologici-strutturali e morfotettonici, con particolare attenzione alla caratterizzazione delle strutture mappate in superficie in prossimità dell’impianto, in modo da verificare/escludere eventuali relazioni con potenziali sorgenti sismiche profonde e/o verificare il potenziale impatto locale dei processi di estrazione e re-immissione di fluidi, in termini di sismicità innescabile. Gli approfondimenti eseguiti non risultano supportati da uno studio geologicostrutturale, morfotettonico ed eventualmente paleo-sismologico, necessario al fine di caratterizzare almeno le strutture tettoniche ad attività quaternaria che si localizzano in prossimità dell’area interessata dall’impianto geotermico, né risultano essere state eseguite verifiche sulle relazioni di tali strutture affioranti con le strutture profonde e/o con i processi che generano sismicità al fine di valutarne il potenziale sismico od escluderne l’attività. Nella definizione dello scenario di riferimento non è stata considerata o esclusa la potenziale attivazione secondaria/simpatetica delle strutture ed il conseguente potenziale di fagliazione in superficie, sia in regime cosismico che asismico. In base ai dati presentati dal Proponente, l’avvertibilità e i potenziali effetti del terremoto indotto considerato dal progetto (M=2,5) sono da ritenere non del tutto trascurabili. Lo stesso Proponente evidenzia che i terremoti sarebbero avvertibili già per una magnitudo di 1,5 se con ipocentro entro 1 km di profondità. Gli effetti della percezione dei terremoti da parte della popolazione non sono stati adeguatamente considerati, come pure non sono stati considerati i potenziali impatti sull’economia turistica dell’isola, aspetti che allo stato attuale non sembrano essere stati approfonditi adeguatamente. Dal punto di vista cronologico, nel progetto si afferma che prima di tutto si procederà alla realizzazione dei pozzi, al fine di verificare le ipotesi formulate in merito al modello geotermico e solo a valle dei risultati delle prove sarà poi realizzato l’impianto ORC e il cavidotto: ciò porta a ritenere che la localizzazione dei pozzi, considerata l’inadeguatezza degli studi eseguiti, sia stata determinata in assenza delle necessarie informazioni e conoscenze atte a scongiurare, con ragionevole certezza, il fenomeno della sismicità. Per tutto quanto rappresentato si ritiene che l’impianto, nel contesto ambientale, antropico e socio economico che caratterizza l’Isola d’Ischia, determina rilevanti impatti negativi, in termini di sismicità indotta/innescabile e conseguenti danni a beni e persone, non mitigabili di alcun modo, nonché, conseguentemente, anche al sistema socio economico fondato sul turismo.
1.2 le conoscenze sulle dinamiche naturali di scambio tra i fluidi geotermici profondi e le acque termali a bassa entalpia superficiali e sui possibili effetti derivanti dall’esercizio dell’impianto in progetto, in termini di possibile richiamo della risorsa idrotermale attraverso le superfici didiscontinuità presenti nonché, di possibile contaminazione delle stesse, che allo stato continuano ad essere basate sul modello geologico implementato, non sono rappresentative della situazione reale. Continuano a permanere le incertezze in merito agli effetti sulla subsidenza derivanti dall’esercizio dell’impianto in progetto, dal momento che non sono stati eseguiti approfondimenti, e la stima dei valori massimi di subsidenza attesi è fondata su un modello geologico e un modello idrogeologico poco rappresentativi della situazione reale, tenuto conto della scala di studio e del livello di progettazione richiesti. Dal punto di vista cronologico, nel progetto si afferma che prima di tutto si procederà alla realizzazione dei pozzi, al fine di verificare le ipotesi formulate in merito al modello geotermico e solo a valle dei risultati delle prove sarà poi realizzato l’impianto ORC e il cavidotto: ciò porta a ritenere che la localizzazione dei pozzi, considerata l’inadeguatezza degli studi eseguiti, sia stata determinata in assenza delle necessarie informazioni e conoscenze atte a scongiurare, con ragionevole certezza, interferenze con sistema delle acque minerali e termali.
Per tutto quanto rappresentato si ritiene che l’impianto, nel contesto ambientale, antropico e socio economico che caratterizza l’Isola d’Ischia, determina rilevanti impatti negativi sulla qualitàe la quantità delle acque minerali e termali, non mitigabili di alcun modo, nonché, conseguentemente, anche sul sistema socio economico fondato sul turismo.
1.3 Non è stato fornito il richiesto approfondimento delle conoscenze sul vulcanismo dell’isola di Ischia, con particolare riferimento al suo stato di attività, all’analisi di idonei scenari di pericolosità e alle possibili interferenze delle opere in progetto e delle attività previste. Pertanto si ritiene che l’impianto, nel contesto ambientale, antropico e socio economico che caratterizza l’Isola d’Ischia, determina rilevanti impatti negativi in termini di aggravio del rischio vulcanico, non mitigabili di alcun modo, nonché, conseguentemente, anche sul sistema socio economico fondato sul turismo.
1.4 L’Impianto Pilota “Serrara Fontana” ricade in zone sottoposte a Protezione Integrale (P.I.) del PTP dell’Isola di Ischia riapprovato con DM del 8.2.199, mentre l’elettrodotto interrato di connessione alla cabina di consegna di Enel Distribuzione sita nel Comune di Forio attraversa aree sottoposte a P.I., aree a Protezione Integrale con Restauro Paesistico-Ambientale, ed aree a Recupero Urbanistico-Edilizio e Restauro Paesistico-Ambientale. Su tali aspetti la competente Soprintendenza si è espressa negativamente con nota prot. 12920 del 10/08/2015. Pertanto si ritiene che l’impianto, nel contesto ambientale, antropico e socio economico che caratterizza l’Isola d’Ischia, determina rilevanti impatti negativi in termini di impatto paesaggistico, nonché, conseguentemente sul sistema socio economico fondato sul turismo.
1.5 L’Autorità di Bacino Campania Centrale, stante l’interessamento di aree R3-R4, ha espresso il proprio parere negativo (prot. 439 del 10/02/2017) alla realizzazione delle opere di progetto in quanto le stesse non risultano conformi alle Norme di Attuazione del PSAI, poiché non è prevista la realizzazione di opere di mitigazione del rischio idrogeologico nell’area di interesse. Pertanto si ritiene che l’impianto, nel contesto ambientale, antropico e socio economico che caratterizza l’Isola d’Ischia, determina rilevanti impatti negativi in termini di aggravio del rischio idrogeologico, non mitigati di alcun modo, nonché, conseguentemente, sul sistema socio economico fondato sul turismo.
1.6 La fase di esercizio dell’impianto, considerati i rilevanti impatti negativi derivanti dalla sismicità indotta/innescabile, può determinare incidenze significative sui diversi habitat e specie animali e vegetali presenti nell’isola (in termini di perdita di habitat e specie, perturbazione di specie animali e vegetali, cambiamenti negli elementi principali dei siti, all’attualità non quantificabili) a seguito della possibile generazione di eventi franosi connessi alla sismicità indotta e innescabile, in considerazione della circostanza che le aree a elevato rischio di frana (R4) sono dislocate prevalentemente nei siti della rete Natura 2000 presenti sull’isola d’Ischia.
1.7 Il territorio dell’Isola d’Ischia è connotato da notevoli rischi ambientali ed antropici: rischio sismico, rischio vulcanico, rischio frane medio ed elevato presente su una apprezzabile parte del territorio, presenza diffusa di edifici di scarso pregio strutturale anche in considerazione del fenomeno dell’abusivismo edilizio. A ciò aggiungasi il notevole flusso turistico dell’Isola, attratto dalla presenza di strutture ricettive la cui attività è fondata sull’uso delle acque minerali e termali, che determina un incremento esponenziale della popolazione dell’isola nel periodo tra gennaio e settembre (negli ultimi anni sono state censiti più di 500.000 arrivi e quasi 2.500.000 di presenze annuali) e la rilevanza strategica del settore turistico per l’economia dell’isola e della Campania. Pertanto si ritiene che l’impianto, nel contesto ambientale, antropico e socio economico che caratterizza l’Isola d’Ischia, determini un notevole aggravio del già rilevante rischio naturale ed antropico attualmente connotante l’Isola d’Ischia, non mitigabile in alcun modo con, conseguentemente, rilevanti impatti negativi sul sistema socio economico fondato sul turismo.
- DI trasmettere il presente atto:
2.1 al proponente Ischia Geotermia S.r.l.;
2.2 al Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare – Direzione Generale per le
Valutazioni Ambientali;
2.3 alla Provincia di Napoli;
2.4 ai Comuni di Serrara Fontana, Forio, Barano d’Ischia, Casamicciola Terme, Ischia, Lacco Ameno;
2.5 alla Soprintendenza dei Beni archeologici di Napoli;
2.6 al Distretto idrografico dell’Appennino Meridionale;
2.7 alla competente U.O.D. 40.03.05 Bollettino Ufficiale per la relativa pubblicazione sul BURC della Regione Campania, anche ai fini degli adempimenti ex D.Lgs 14 marzo 2013, n. 33.
Avv. Simona Brancaccio