Proclamato lo sciopero degli avvocati. Aumentano i casi di contagio. Si fa sempre più concreta la paura del coronavirus. Proclamato lo stop delle udienze civili e penali. Il consiglio dell’ordine degli avvocati di Napoli proclama l’adozione di una delibera apposita che stabilisce: “di proclamare per i giorni 3, 4, 5, 6, 7, 9, 10 e 11 marzo 2020 l’astensione da tutte le udienze civili e penali della Corte di Appello di Napoli e della Circoscrizione del Tribunale di Napoli, nonché amministrative di competenza del TAR Campania Sezione Napoli e delle udienze tributarie dinanzi alla Commissione tributaria provinciale di Napoli e innanzi alla Commissione Tributaria Regionale della Campania sezione Napoli…”…

Di seguito il testo integrale della delibera

ASTENSIONE DA TUTTE LE UDIENZE CIVILI E PENALI CONSIGLIO DELL’ORDINE DEGLI AVVOCATI DI NAPOLI DELLA CORTE DI APPELLO DI NAPOLI E DELLA CIRCOSCRIZIONE DEL TRIBUNALE DI NAPOLI, NONCHÉ AMMINISTRATIVE DI COMPETENZA DEL TAR CAMPANIA SEZIONE NAPOLI E DELLE UDIENZE TRIBUTARIE DINANZI ALLA COMMISSIONE TRIBUTARIA PROVINCIALE DI NAPOLI E INNANZI ALLA COMMISSIONE TRIBUTARIA REGIONALE DELLA CAMPANIA SEZIONE NAPOLI Estratto dal verbale della seduta di Consiglio del 2 marzo 2020 Omissis…. Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, nella seduta del 2 marzo 2020, in prosecuzione della seduta convocata il 28 febbraio 2020, PREMESSO – che negli ultimi giorni i casi di contagio da COVID 19 (cd. Coronavirus) in Campania sono in costante e preoccupante aumento; – che il giorno 27 febbraio 2020 si apprendeva del contagio da parte di un avvocato del Foro di Napoli e successivamente di almeno altri quattro colleghi e due segretarie del medesimo studio professionale; – che nei giorni immediatamente precedenti, nell’inconsapevolezza del loro stato, i colleghi e le segretarie si sono regolarmente recati presso gli Uffici Giudiziari del Circondario di Napoli per espletare attività di udienza ed adempimenti di cancelleria, frequentando gli ambienti giudiziari (aule di udienza, cancellerie, ascensori, bagni, bar), entrando in contatto ed interloquendo con numerose decine di altre persone, esponendo un numero indeterminato di soggetti al rischio di contagio; – che la situazione venutasi a creare negli Uffici del Circondario di Napoli rappresenta un unicum nel panorama nazionale, atteso che, benché in altre regioni d’Italia il numero complessivo di contagi sia più elevato, soltanto a Napoli, allo stato, il contagio risulta aver colpito un numero consistente di avvocati; – che, peraltro, la singolarità della situazione partenopea, con riferimento al Tribunale, Corte di Appello, Procura della Repubblica e Procura Generale della Repubblica di Napoli, è ancor più preoccupante in ragione della particolare conformazione del Palazzo di Giustizia, luogo chiuso che si sviluppa in verticale, e della dislocazione delle aule di udienza e delle cancellerie, per lo più allocate ai piani alti delle torri A, B e C, con conseguente necessità di fare uso di ascensori perennemente affollati e senza ricambio d’aria, senza dimenticare gli Uffici del Giudice di Pace e le Commissioni Tributarie; RILEVATO – che il Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli ha inviato con immediatezza al Presidente della Corte di Appello di Napoli ed al Procuratore Generale della Repubblica di Napoli diffida volta alla sanificazione degli ambienti giudiziari secondo le disposizioni indicate dall’Ordinanza del Sindaco di Napoli n. 4/2020, nonché all’esposizione agli accessi degli Uffici giudiziari della certificazione di avvenuta sanificazione; – che le misure adottate dalla Presidenza di Corte di Appello, contenute nelle “Linee guida per gli Uffici del Distretto di Corte di Appello di Napoli” emanate il 27 febbraio 2020, come deliberato da questo Consiglio e denunciato nel comunicato stampa del 28 febbraio 2020, sono del tutto inadeguate ed insufficienti, nonché mortificanti per l’Avvocatura; – che tali misure si sono dimostrate, come agevolmente prevedibile, inattuabili in concreto, atteso che non è in alcun modo possibile rispettare le distanze di sicurezza tra ciascuna persona nel corso delle udienze; – che disciplinare l’accesso alle aule lasciando avvocati, parti e testimoni fuori dalle stesse in attesa della chiamata della propria causa, ha avuto l’effetto di aggravare la situazione di assembramento di persone – principalmente avvocati – in spazi angusti, in una situazione di disagio ed insalubrità; – che, ad oggi, le Linee guida risultano inoltre disattese anche sotto altri profili, non essendo stata disciplinata la celebrazione delle udienze secondo fasce orarie; – che, peraltro, le attuali condizioni igienico-sanitarie dei Palazzi di giustizia afferenti il Circondario del Tribunale di Napoli, pur dopo i riferiti interventi di igienizzazione e sanificazione, continuano ad essere inadeguate e non conformi alla normativa di settore, dovendosi evidenziare – tra le altre carenze – l’assenza di dispensatori di sapone e di liquidi igienizzanti; – che il Consiglio dell’Ordine, con delibera del 29 febbraio 2020, invitava e diffidava il Signor Presidente della Corte di Appello ed il Signor Procuratore Generale a richiedere immediatamente alle Autorità competenti “…la sospensione delle udienze per evitare la indiscriminata diffusione del contagio, tenuto conto che gli avvocati contagiati, nella inconsapevolezza del loro stato, hanno continuato a lavorare ordinariamente sia allo studio che presso il Palazzo di Giustizia di Napoli e presso l’Ufficio del Giudice di Pace di Napoli ed altri Giudici di Pace del Circondario…”, provocando, con ogni probabilità, l’inconsapevole diffusione del contagio anche ad altri avvocati, magistrati e personale amministrativo; – che il Consiglio dell’Ordine, con la medesima delibera, richiedeva “…alle SS.LL. e a tutte le Autorità Giudiziarie di dare disposizione a tutti i Magistrati di rinviare i giudizi ai quali non partecipino tutti i difensori costituiti…”, chiedendo immediato riscontro del richiesto provvedimento, dovendone dare comunicazione agli iscritti; – che, come ribadito nella richiamata delibera, in mancanza di detto provvedimento, il Consiglio dell’Ordine si sarebbe visto “…costretto a proclamare astensione ai sensi dell’art. 2 comma 7 della legge 146/90, come modificato dalla legge n. 83/2000”; – che tale delibera veniva trasmessa per conoscenza anche all’Autorità di Garanzia sugli scioperi con PEC inviata in data 28 febbraio 2020 alle ore18.00; RILEVATO ALTRESI’ – che all’esito del “tavolo tecnico” richiesto da questo Consiglio con la diffida del 28 febbraio 2020 e la più volte richiamata delibera del 29 febbraio 2020 ed indetto per la giornata di oggi 2 marzo 2020, alle ore 11.00, nessuno dei provvedimenti ripetutamente richiesti da questo Consiglio è stato adottato; – che, in particolare, non risulta effettuata nessuna sanificazione e, come da documentazione fotografica, non risultano installati dispenser aggiuntivi e quelli esistenti sono privi di sapone; – che la Presidenza della Corte di Appello di Napoli e la Procura Generale della Repubblica, nel comunicato stampa del 29 febbraio 2020, hanno pregato “vivamente il Presidente dell’Ordine degli Avvocati affinché sensibilizzi gli iscritti all’Ordine, come già provvedutosi per i Magistrati e il personale amministrativo, ai fini del rispetto delle direttive ministeriali in tema di quarantena per chi abbia avuto contatti con soggetti conclamati positivi al coronavirus provenienti da territori extraregionali, laddove il Ministero segnala la riconducibilità delle violazioni alle regole sulla quarantena alla fattispecie dell’art. 650 c.p.”; – che il sospetto di contaminazione o il contatto con i colleghi contagiati è di difficile individuazione e potrebbe riguardare un numero indiscriminato di soggetti, avvocati, magistrati, personale amministrativo che, consapevolmente o inconsapevolmente, hanno avuto contatti con soggetti contagiati; – che, pertanto, occorre salvaguardare l’attività di coloro che, anche in presenza di un minimo segnale, ritengano di non partecipare alle udienze a tutela di tutta la comunità e nel rispetto della legge, con particolare riferimento all’art. 650 c.p. Ciò premesso, si osserva: Sussistono, nel caso di specie, le condizioni che legittimano l’adozione di delibera di astensione dalle udienze ai sensi dell’art. 2 comma 7 L. 146/90 e successive modificazioni, in tema di diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali, nella parte in cui consente la non applicazione delle disposizioni in tema di preavviso minimo e di durata “nei casi di astensione dal lavoro […] o di protesta per gravi eventi lesivi dell’incolumità e della sicurezza dei lavoratori”. Ed infatti, va anzitutto rilevato che nella nozione di “incolumità e sicurezza” rientra certamente la tutela del diritto alla salute dei lavoratori, che trova essenziale presidio nell’art. 32 della Carta costituzionale, che lo proclama diritto fondamentale dell’individuo. Vista la gravità e serietà dell’evento lesivo temuto (il contagio da COVID 19), che ha determinato l’adozione – a livello nazionale e locale – di numerosi provvedimenti di natura eccezionale da parte delle Autorità competenti (in via meramente esemplificativa: chiusura di scuole, di edifici pubblici, di luoghi di culto ecc.; divieti di compiere determinate attività, di organizzare e/o partecipare a manifestazioni sportive ecc.; limitazioni della libertà di movimento; restrizioni ed obblighi vari per la cittadinanza) anche in presenza di un numero non significativo di contagi, e ciò al precipuo fine di evitare o limitare al massimo la diffusione del contagio. Visto che il rischio di contagio non è né meramente enunciato né semplicemente temuto, ma concreto ed attuale, e rappresenta un pericolo oggettivo per la salute pubblica, ove si considerino sia le circostanze riportate in premessa del presente provvedimento (contagio accertato di un numero consistente di avvocati, presenza degli stessi negli Uffici Giudiziari, particolare conformazione del Palazzo di Giustizia, dislocazione delle aule di udienza e delle cancellerie e stato di insalubrità degli ambienti), sia la esponenziale velocità con la quale il virus si propaga e la facilità di contagio. Per le ragioni esposte, il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, letto l’art. 2 comma 7 L. 146/90 e successive modificazioni e il Codice di autoregolamentazione delle astensioni delle udienze degli avvocati, nella disciplina già adottata in data 4 aprile 2007 da OUA, UCPI, ANFI, ANF, AIGA, UNCC e valutato idoneo dalla Commissione di Garanzia con delibera n. 7/749 del 13/12/2007 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 3 del 4 gennaio 2008 DELIBERA di proclamare per i giorni 3, 4, 5, 6, 7, 9, 10 e 11 marzo 2020 l’astensione da tutte le udienze civili e penali della Corte di Appello di Napoli e della Circoscrizione del Tribunale di Napoli, nonché amministrative di competenza del TAR Campania Sezione Napoli e delle udienze tributarie dinanzi alla Commissione tributaria provinciale di Napoli e innanzi alla Commissione Tributaria Regionale della Campania sezione Napoli, fatta salva la trattazione degli affari civili, penali amministrativi e tributari di cui agli artt. 4, 5 e 6 del Codice di Autoregolamentazione delle astensioni delle udienze degli avvocati, nella disciplina già adottata in data 4 aprile 2007 da OUA, UCPI, ANFI, ANF, AIGA, UNCC e valutato idoneo dalla Commissione di Garanzia con delibera n. 7/749 del 13/12/2007 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 3 del 4 gennaio 2008. Omissis …. Per copia conforme all’originale. Napoli, 02 marzo 2020 F.to IL SEGRETARIO F.to IL PRESIDENTE Avv. Giuseppe Napolitano Avv. Antonio Tafuri