Comunicato stampa – La situazione del Trasporto Pubblico del territorio napoletano e della provincia è quasi al collasso. La massa debitoria che interessa la Eavholding è spaventosa e l’Eavbus, che ne fa parte, è stata dichiarata fallita. Gli stanziamenti provenienti dallo Stato centrale e i pagamenti effettuati dalla Regione per le dovute retribuzioni vengono bloccati dalle banche o dai creditori. Non è facile capire la situazione reale e quale sarà il futuro che sembra delineare quanto già accaduto con il Gruppo Tirrenia e la Caremar con una privatizzazione che viene presentata come strada senza alternativa e soprattutto inevitabile perché imposta dall’UE. Ma l’UE, da noi interpellata, ha risposto confermando di non aver mai imposto le privatizzazione trattandosi di scelte interne dei paesi membri. L’UE ha semplicemente richiesto all’Italia per la questione Tirrenia/Caremar, che se è stata scelta la strada delle privatizzazione essa deve essere fatta nel rispetto del regolamento UE sulla libera concorrenza, aprendo il mercato a tutti i soggetti comunitari con gare europee a rilevanza pubblica. E non raccontiamo chiacchiere. Noi abbiamo la risposta anzi, le risposte che l’UE ci ha inviato.
Il Trasporto pubblico è un bene comune legato ad un diritto costituzionale quale la mobilità sul territorio, ed in quanto tale non può e non deve essere privatizzato. Una strada percorribile e particolarmenete agevole per l’isola, dove il territorio da coprire non è particolarmente esteso, consiste nell’espeltamento del trasporto da parte dei Comuni a cui si chiede con forza una sinergia amministrativa per offrire un servizio di collegamento che preveda per ogni singolo Comune un numero contenuto di veicoli di dimensioni ridotte e a tecnologia pulita, che con percorsi interfrazionali mantengano un servizio costante per ogni singolo Comune. Ad essi affiancare circolari di dimensioni più grandi che girino l’isola con continuità. Tale servizio deve essere comunale e gli introiti devono restare sul territorio di riferimento. Un ruolo privilegiato va riconosciuto agli attuali dipendenti Eav per la continuità occupazionale e con un ferrato controllo sul divieto di cumulo di più attività lavorative da parte degli stessi. La dirigenza deve avere stipendi mensili in linea con quanto percepito dai restanti dipendenti. Tale gestione comunale è espressamente consentita dalla Legge regionale 3/2002 all’art. 5. Non siamo più intenzionati a pagare debiti causati dalla malapolitica e dalla malagestione societaria.