Comunicato stampa – Come promesso continuiamo a lavorare al protocollo sull’edilizia e sull’abusivismo edilizio residenziale, convinti del buonsenso e della ragionevolezza alla base della proposta di una soluzione alternativa alla demolizione in caso di manufatti che fungono da reale abitazione. Dopo le prime incomprensioni dovute alla delicatezza del tema, mercoledì scorso abbiamo incontrato i componenti della Commissione Ambiente del Movimento 5 Stelle di Camera e Senato.
Il confronto, sebbene improntato alla ricerca comune di una soluzione all’annoso problema dell’abusivismo edilizio, si è snodato su prospettive parzialmente diverse, dettate dal profondo e fondato timore di veder strumentalizzata la proposta a fini speculativi o come pretesto per l’introduzione di un altro, insostenibile, condono.
Le sensibilità sul tema sono diverse anche rispetto alla provenienza territoriale di chi ne discute e questo non rende semplice una sintesi da includere in una legge nazionale. Ma la volontà costruttiva e politica ha comunque offerto dei punti di condivisione sui quali lavorare:
– necessario stop al consumo del suolo con controlli più efficienti ed una più spiccata responsabilità degli amministratori chiamati alla gestione e al ripristino immediato dei luoghi, prima che l’abuso nel tempo assuma una funzione abitativa socialmente rilevante;
– rispetto del cittadino che ha nel tempo, con difficoltà, sacrificio e senza alcun sotterfugio rispettato la legge seppur spesso ingiusta;
– riconoscimento dell’esigenza abitativa e del diritto ad una esistenza dignitosa di ogni cittadino;
– difficoltà di gestione degli inerti e rifiuti speciali derivanti dalle demolizioni;
– esigenza di emancipazione e di liberazione del cittadino dal giogo elettorale che la mancata applicazione delle legge comporta a favore di veri e propri ricatti clientelari.
Non vogliamo con retorica o propaganda nascondere quelle che sono le concrete difficoltà di approccio ad un tema che decenni di malamministrazione, violenza sul territorio trasversale e soluzioni di esclusivo stampo condonistico hanno trasformato in un mostro dalle dimensioni spaventose. Ma al contempo ci preme sottolineare, ai fini di una più estesa partecipazione, come stiamo lavorando per ricostruire una cultura diffusa di rispetto, controllo e pulizia del territorio a cui affiancare una legalità che sappia riconoscere i diritti abitativi del cittadino e dell’ambiente in cui vive, strettamente necessario a quella dignità esistenziale messa a serio repentaglio da un consumo del suolo scriteriato e senza misura.