WP_20140408_007WP_20140408_050Ischia – I ferrandino della maggioranza, dal sindaco ai consiglieri Enzo e Paolo, erano particolarmente irritabili. Le vicende di Ischia ambiente fanno tremare. Al consiglio comunale prima il sindaco e Enzo Ferrandino dicono che è tutto a posto. Successivamente inviano tutte le carte su Ischia ambiente al liquidatore, alla Corte dei conti e alla procura affinché verifichino eventuali responsabilità. Cos e pazz!!! Ma se è tutto a posto, come dicono le minoranze,  perché hanno messo la società in liquidazione? Intanto, alla faccia di chi si innervosire per la libertà di stampa, pubblichiamo la proposta di Carmine Bernardo che ha fatto tremare la maggioranza che si è rifiutata perfino di votarla….Ma quelli della maggioranza dormiranno sonni tranquilli??? A giudicare dal nervosismo di paolo, No….

La proposta di Bernardo

OGGETTO: Provvedimenti su risultanze Commissione di Indagine Ischia Ambiente

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Il sottoscritto consigliere comunale Carmine Bernardo

PREMESSO

– che con deliberazione nr 5 del 01 febbraio 2013 il Consiglio Comunale ha istituito la Commissione di indagine in riferimento alla società “in house” Ischia Ambiente spa  ed in particolare su tutta la gestione operativa, finanziaria, economica e sulla gestione delle risorse umane degli ultimi dieci anni della società Ischia Ambiente, anche in relazione ai risvolti amministrativi e contabili oggetto dell’accertamento della Guardia di Finanza e dell’indagine penale  in corso.

–  che con messaggio inoltrato via pec il 16/02/2014, il componente della Commissione di riferimento della minoranza avv. Carmine Bernardo, rimetteva la sua relazione

– che dalla relazione emergono gravi responsabilità:

a) dei componenti della soc. Ischia Ambiente, del funzionario addetto al controllo analogo, arch Arcamone Silvano, del responsabile dei servizi finanziari, dott. Antonio Bernasconi che costantemente hanno adottato un comportamento fortemente ostativo ai lavori della commissione, non rimettendo i documenti richiesti, seppure più volte sollecitati, non aderendo agli inviti della commissione per l’audizione, non rispondendo per iscritto ai chiarimenti richiesti personalmente

b) del Sindaco ing. Giusepe Ferrandino, per aver consentito con il suo comportamento l’atteggiamento ostativo ed ostruzuionistico di cui al punto precedente. Infatti, questo, seppure sollecitato più volte, si è limitato a formali lettere di invito, non adottando, in presenza di inadempienze, i provvedimenti pure indicati dalla commissione (sostituzione del consiglio di amministrazione, sostituzione del funzionario addetto al controllo analogo, provvedimenti disciplinari e quant’altro nei suoi poteri).

c) dei componenti del consiglio di amministrazione che  sono venuti meno ai doveri imposti dalla legge (ad esempio mancanza di gare e sistema di pesatura dei rifiuti conferiti)  e non hanno gestito la società con la diligenza richiesta dalla natura dell’incarico. Il bilancio evidenzia in maniera chiara una gestione totalmente scollegata dal capitolato d’appalto con costi esorbitanti ed ampiamente superiori a quelli riconosciuti in sede di affidamento del servizio.

Il bilancio chiuso sostanzialmente in pareggio è effetto di riconoscimenti di maggiori oneri inesistenti e della illegittima attribuzione dei contributi per la raccolta differenziata.

La mancanza di gare, espressamente previste dalla legge, l’assenza di sistema di pesatura, evidenziano la superficialità e la poca diligenza nell’assolvimento dell’incarico certi che il Comune avrebbe coperto a pie di lista il risultato delle loro cattiva  gestione. A questo vi è da aggiungere la gestione della raccolta differenziata, che come detto nella relazione è sospetta e comunque e  stata dannosa da un punto di vista economico, con l’utilizzo di società, senza alcuna preventiva gara, selezione o ricerca di mercato, con la conseguenza di aver pagato il rifiuto conferito a costi fuori mercato Particolarmente grave è la responsabilità del presidente Silvano Arcamone, peraltro anche responsabile del controllo analogo, per la vicenda del contratto di Ciro Cenatiempo che ha determinato per la società un maggiore costo di circa € 30.000,00 annue

d) dei componenti il collegio sindacale che sono venuti meno ai compiti loro assegnati dalla legge e dallo statuto, non svolgendo con diligenza l’attività di vigilanza amministrativa, assumendo ogni iniziativa utile e necessaria, anche ai sensi dell’art. 2409 cc per far cessare atti di mala gestio

Rispetto alla cattiva gestione del consiglio di amministrazione il collegio si è limitato, e solo ed in alcuni casi, a segnalare ed invitare il consiglio di amministrazione ad evitare comportamenti ed atti di amministrazione dannosi per la società. In presenza, però, del persistere di tali comportamenti non ha adottato  “ogni utile e necessaria iniziativa, anche ai sensi dell’art. 2409 cc, per far cessare la cattiva amministrazione” In tal senso è venuto meno ai suoi doveri imposti dalla legge per cui sussiste la propria responsabilità.. Prova della scarsa diligenza del collegio nell’assolvimento della propria funzione sono i tre pareri, sempre favorevole espressi al bilancio 2009, di cui l’ultimo solo in sede di assemblea del 29/09/2010.e nonostante che il revisore contabile avesse espresso il parere su altro bilancio

Ulteriore ed evidente responsabilità e l’assenza di rilievi sul contratto di lavoro stipulato con il sig. Ciro Cenatiempo e sui maggiori e diversi costi che la società sosteneva rispetto al capitolato

 

e) del Revisore contabile che ha sottaciuto e non ha adottato alcuna iniziativa in relazione ai consistenti costi che si producevano in misura ampiamente superiore a quanto riconosciuto nel capitolato di appalto e soprattutto nulla ha detto in relazione agli importi contabilizzati a ricavo per maggiori inesistenti costi riconosciuti dal Comune e per i contributi da raccolta differenziata non spettanti alla società Ischia Ambiente

f) del responsabile del controllo analogo che è venuto meno ai suoi doveri previsti dalla legge. Questi doveva effettuare sulla società in house gli stessi controlli che si effettuano sui servizi ed uffici del Comune. Al di la del fatto che, spesso, la persona incaricata ha contestualmente svolto anche il compito di Presidente del consiglio di amministrazione della società, non risulta alcun atto di controllo effettuato.

La società ha gestito il capitolato senza gare, violando le norme indicate, ha superato ampiamente i costi previsti dal capitolato, ha incamerato illegittimamente i contributi della raccolta differenziata, ha stipulato contratti di lavoro illegittimi, ha mancato di attuare i sistemi di controllo come quelli della pesatura per il conferimento di rifiuti, ha conferito incarico a società terze di intermediazione  nello smaltimento dei rifiuti. Rispetto a tante e gravi anomalie e cattiva amministrazione, nulla ha fatto il responsabile del controllo analogo se non di riconoscere, con determine adottate, in qualche caso, il giorno prima dell’approvazione del bilancio e con il chiaro intento di coprire perdite prodotte dalla mala gestio, maggiori ed inesistenti costi dell’espletamento del servizio.

 

RITENUTO

allo stato, per i fatti sopraindicati, anche nelle more dell’esito dei procedimenti penali ed erariali in corso, sia necessario adottare tutti gli atti amministrativi di competenza del consiglio comunale diretti ad evitare che per il futuro si possano verificare ulteriori fattispecie di quelle indicate nella relazione e nel contempo adottare ogni atto per evitare che le eventuali azioni di responsabilità da promuovere nei confronti dei responsabili si prescrivano per il decorso dei termini.

 

CONSIDERATO

che, appare necessario .

a)       sanzionare disciplinarmente il Responsabile del controllo analogo per la mancata consegna dei documenti richiesti dalla Commissione di Indagine e per non aver effettuato il controllo analogo, contestando i danni provocati come allo stato quantificati nella relazione riservandosi le azioni per i danni che saranno accertati

b)      sanzionare disciplinarmente il Responsabile dei servizi finanziari per la mancata consegna dei documenti richiesti dalla Commissione di indagine,

c)       inviare la relazione alla Procura della Repubblica in relazione al comportamento, dei componenti del consiglio di amministrazione della società in House, del responsabile del controllo analogo, del responsabile dei servizi finanziari per non aver consegnato i documenti richiesti alla Commissione e del Sindaco per essere solo formalmente intervenuto nei confronti dei responsabili per la mancata consegna dei documenti. La relazione va inviata per i reati riscontrabili nei fatti ed in particolare per il reato p.ep. dall’art. 328 c.p.

d)     Inviare la presente deliberazione in una alla relazione del consigliere Bernardo alla Procura della Repubblica presso la Corte dei Conti ed alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli

e)      contestare il contenuto della relazione ai componenti del consiglio di amministrazione, del collegio sindacale ed al revisore contabile, per i danni prodotti come allo stato quantificati nella relazione, riservandosi le relative azioni e di contestare quelli che saranno accertati successivamente anche ai fini della interruzione della prescrizione

Considerato che il presente è un atto di indirizzo che non necessità dei pareri

propone di

DELIBERARE

I seguenti indirizzi invitando la Giunta comunale a:

  1. sanzionare disciplinarmente il Responsabile del controllo analogo per la mancata consegna dei documenti richiesti dalla Commissione di Indagine e per non aver effettuato il controllo analogo, contestando i danni provocati come allo stato quantificati nella relazione riservandosi le azioni per i danni che saranno accertati
  2.  sanzionare disciplinarmente il Responsabile dei servizi finanziari per la mancata consegna dei documenti richiesti dalla Commissione di indagine,
  3.  inviare la relazione del consigliere Bernardo  alla Procura della Repubblica in relazione al comportamento, dei componenti del consiglio di amministrazione della società in House, del responsabile del controllo analogo, del responsabile dei servizi finanziari per non aver consegnato i documenti richiesti alla Commissione e del Sindaco per essere solo formalmente intervenuto nei confronti dei responsabili per la mancata consegna dei documenti. La relazione va inviata per i reati riscontrabili nei fatti ed in particolare per il reato p.ep. dall’art. 328 c.p.
  4. Inviare la presente deliberazione in una alla relazione del consigliere Bernardo alla Procura della Repubblica presso la Corte dei Conti ed alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli per quanto di loro competenza ed in particolare per i reati riscontrabili nella stessa e per le azioni di danno erariale a carico dei responsabili
  5. contestare il contenuto della relazione ai componenti del consiglio di amministrazione, del collegio sindacale ed al revisore contabile, per i danni prodotti come allo stato quantificati nella relazione, riservandosi le relative azioni e di contestare quelli che saranno accertati successivamente anche ai fini della interruzione della prescrizione
  6. revocare dall’incarico di responsabile del controllo analogo l’arch Arcamone Silvano e revocare e/o sostituire, qualora ancora in carica, i componenti del consiglio di amministrazione, del collegio sindacale ed il revisore contabile.