di Ennio Anastasio
Approvato nell’ultimo Consiglio comunale ad Ischia il testo consentito dalla Legge per il tributo, ma sicuramente discutibile
La volontà politica dell’attuale maggioranza del Comune d’Ischia ha deciso per l’autoliquidazione della Tari , la tassa di smaltimento dei rifiuti. Una proposta di delibera che era già stata presentata lo scorso 30 Luglio e dalla quale ci siamo salvati in “calcio d’angolo” grazie al mancato ricevimento dei documenti da parte dei consiglieri nel termine dei sette giorni utili per l’acquisizione dei dati. Stavolta la maggioranza ha fatto passare la delibera nonostante gli emendamenti presentati dai consiglieri di minoranza, emendamenti manchevoli del parere dei revisori e pertanto non discutibili e se vogliamo, nemmeno presentabili.
Cosa cambia
Per il versamento della Tari, istituita a decorrere dall’anno d’ imposta 2014 in sostituzione della Tares/Tarsu, si pone da oggi il problema dell’autoliquidazione del tributo. In pratica se fino ad adesso al contribuente veniva recapitato l’avviso bonario di pagamento da parte dell’Ente comunale con indicato l’importo totale e la divisione nelle possibili quattro rate ( quest’anno dal 16 ottobre al 16 aprile ) con la nuova delibera approvata in sede comunale ciò non sarà più possibile : cittadini ed aziende dovranno “autodeterminarsi” il dovuto da versare per il costoso tributo,ossia la tassa dei rifiuti. Ed “autoliquidare” pone non pochi problemi, in quanto i soggetti passivi saranno costretti per l’autocalcolo di tale tassa, a dover recuperare tutti gli atti necessari , come dati catastali, metri quadrati, numero occupanti,ed ovviamente le delibere del Consiglio Comunale che riguardano l’approvazione delle tariffe e del relativo piano finanziario TARI. Tariffe che possono essere scaricate online dal sito ufficiale del Comune oppure vanno richieste fisicamente presso gli uffici comunali dell’area finanziaria. Bisognerà poi tener conto di eventuali variazioni in termini di categorie, occupanti, frazioni di periodo, destinazione d’uso, ecc. Tutto ciò comporta una seria problematicità tenendo soprattutto in conto che la Tari presuppone già un calcolo tecnico avanzato di sua natura in quanto considera la superficie catastale escludendo alcune parti del fabbricato , una quota variabile rapportata alla quantità dei rifiuti conferiti, alle modalità del servizio, ecc.
Il Comune assicura semplificazione
Il pagamento in autoliquidazione è previsto dall’attuale normativa(lg 147/2013) e dal Palazzo di via Iasolino “indorano” la pillola facendo sapere che sarà assicurata una certa semplificazione degli adempimenti per i soggetti interessati al pagamento con l’ invio agli utenti di avvisi di pagamento precompilati (comma 688 Legge Stabilità 147/2013). Avvisi che non potranno essere per nessun motivo ignorati e se per disguidi postali o altro non saranno ricevuti dal soggetto passivo, lo stesso, è tenuto a versare la Tari con meccanismo di autoliquidazione usufruendo sul sito Istituzionale dell’Ente di un software per calcolare il costo del tributo a suo carico e stampare il mod. F24. Il contribuente che non adempie nei termini dovuti riceverà avviso di accertamento per omesso pagamento con applicazione di sanzione fino al 40% dell’imposta dovuta. Certo una notevole difficoltà per persone poco esperte ed in particolare per quelle anziane che saranno costrette a ricorrere agli studi fiscali con ovviamente un aggravio di costi e notevole perdita di tempo. Possiamo ben immaginare queste difficoltà che sicuramente non premiano l’impegno nella raccolta differenziata per la quale la stessa Amministrazione plaudeva assicurando una riduzione delle tariffe che non si è mai verificata, sebbene tanto “sponsorizzata”.
Perchè autoliquidazione?
Stiamo per entrare nell’ottavo anno della crisi economica più grave dal dopoguerra e la luce in fondo al tunnel, in particolare in Italia, non si intravede. Oltre il 45% dei pensionati a livello nazionale sono al limite della povertà sociale e le condizioni purtroppo sono sempre più indirizzate verso l’impoverimento. Il 17,5% rappresenta l’attestazione media del tasso di disoccupazione del mondo giovanile che non vede futuro nella nostra Nazione. Questo sembra non toccare più di tanto chi al Comune ha deciso di “far cassa” in tutti i modi, recuperare in un modo o in un altro delle risorse, dei soldi, sostituendo agli avvisi, che permettono un lasso di tempo, le cartelle di pagamento con le quali si procede senza mezzi termini alla riscossione coattiva e ciò senza alcuna differenza sociale, contributiva e di reddito.
Quello che avremmo voluto leggere per la TARI quest’anno
” Più differenziata meno Tari” è l’iniziativa promossa da diversi Comuni del nostro bel Paese proprio quest’anno che hanno deliberato in proposito alla Tari:
– sconti fino al 100% della parte variabile per chi consegna materiali differenziabili con proprio automezzo presso l’isola ecologica
– sconti fino al 60% sulla parte variabile Tari per chi attua compostaggio domestico
– sconto sulla Tari pari al 5% agli esercenti di attività come bar o altro che rinuncino alle odiose slot, ed inoltre lotto e “gratta e vinci”.
– contributo per chi smaltisce materiali contenenti amianto
– versamento dell’importo Tari scaglionato per fasce di reddito
Novità dunque importanti, probabilmente vitali , fortemente attese e puntualmente disattese. Traguardi di civiltà che d’altronde si possono raggiungere solo quando tutti i consiglieri, andando ben oltre gli “steccati” che dividono maggioranza ed opposizione, scelgano la strada della lungimiranza nella gestione dei servizi approvando modifiche che siano scelte di responsabilità e non di lontananza dalla comunità che essi rappresentano.