Carella: “Moria di Pinna nobilis nel Mediterraneo. Il mollusco bivalve tra i più grandi e longevi dei nostri mari, oggi è in estinzione. In seguito a campionamenti effettuati nelle acque del Golfo di Napoli e nelle acque siciliane tra il 2017 e il 2018 il nostro gruppo di lavoro ha riscontrato nei soggetti moribondi un agente patogeno appartenete al gruppo dei Micobatteri. Segnalazioni anche in Spagna, Grecia e Francia. I nostri studi pubblicati da Nature. Una perdita grave perché Pinna nobilis è un creatore di biodiversità”. Al Palazzo dei Congressi di Lacco Ameno importanti esperti si confronteranno su tanti temi riguardanti il mondo sottomarino: dalla plastica all’archeologia marina. Per la prima volta la stampa potrà vedere inediti video e foto riguardanti le numerose scoperte effettuate in tutto il Golfo di Napoli. Sabato – 16 Marzo – Ore 9 e 30 – “FONDAmentali – I Fondali del Regno di Nettuno” – Palazzo dei Congressi di Lacco Ameno. “La Pinna nobilis è un mollusco bivalve tra i più grandi e longevi dei nostri mari. Specie endemica del Mediterraneo, rischia oggi l’estinzione in seguito ad eventi di mortalità di massa. I primi casi sono stati riportati sulla costa occidentale della Spagna, ma le segnalazioni sono ormai presenti in tutto il Mediterraneo compresa Italia, Grecia e Francia. Fino ad oggi i ricercatori attribuivano questi eventi ad un parassita di natura protozoaria, dal nome di Hapoloridiumpinnae. In seguito a campionamenti effettuati nelle acque del Golfo di Napoli e nelle acque siciliane tra il 2017 e il 2018 il nostro gruppo di lavoro ha riscontrato nei soggetti moribondi un agente patogeno appartenete al gruppo dei Micobatteri”. Lo ha dichiarato Francesca Carella del Dipartimento di Biologia dell’Università Federico II di Napoli, Ricercatore di Patologia generale e anatomia patologica veterinaria dell’Università degli Studi, Federico II di Napoli, che sarà presente all’importante Convention voluta ed organizzata dall’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno” ed in programma il 16 Marzo al Centro Congressi di Lacco Ameno, sull’Isola d’Ischia. “Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Nature Scientific Report (https://www.nature.com/articles/s41598-018-37217-y). Il nome scientifico del batterio è Mycobacteriumsherrisii, e determina lesioni infiammatorie sistemiche nel mollusco che ne compromettono la sopravvivenza. Il batterio è un patogeno opportunista – ha continuato Carella – già noto in medicina umana e veterinaria. Ulteriori studi sono richiesti allo scopo di chiarire la complessa patogenesi di tali eventi di mortalità nelle acque del Mediterraneo e come tale batterio abbia raggiunto le popolazioni di Pinna nobilis”. Quali le conseguenze sull’ecosistema marino e quali altre specie sono in estinzione? “La scomparsa di Pinna nobilis dai nostri mari è una cosa grave per tutti. Da un lato una perdita di ricchezza per i nostri mari, con conseguenze anche sul piano storico e di identità del Mediterraneo. Inoltre, si tratta di animali di grandi dimensioni, longevi, con popolazioni una volta dense e costituite da molti individui, che rappresentano un importante substrato duro su fondali sabbiosi, abitati da Posidonia oceanica e organismi di fondi mobili. Possiamo affermare che Pinna nobilis è un creatore di biodiversità che aiuta la colonizzazione di organismi – ha concluso Carella – facilitando quindi la presenza di una elevata biodiversità. Accoglie inoltre al suo interno coppie di crostacei simbionti come il gambero Pontonia pinnophylax, specie che vive esclusivamente in questi bivalvi. Un’altra specie di mollusco coinvolto in episodi di mortalità ultimamente, è il bivalve Arca noae, con segnalazioni di valve vuote, indice di animali morti, in molte parti di Italia. Segnalazioni dei subacquei riportano di non riuscire a trovare più animali vivi”. L’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno” ha chiamato a raccolta tecnici ed importanti esperti al fine di divulgare la conoscenza sullo stato delle importanti ricerche che si stanno conducendo su vasta scala sul mondo marino sommerso ed in più campi : dalla plastica all’archeologia marina e non solo. Testimonianze, video inediti che la stampa potrà avere per la prima volta e nuove scoperte sui fondali marini del Golfo di Napoli. Al Centro Congressi personalità importanti come Tullio Berlenghi, Capo della Segreteria Tecnica del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Mare, Giovanni Fulvio Russo, Presidente Nazionale della Società Italiana di Biologia Marina e Ordinario di Ecologia del Dipartimento di Scienze e Tecnologie dell’Università Parthenope di Napoli, gli esperti della Stazione Zoologica di Napoli ed ancora Francesca Carella del Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Giuseppe Fattori del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Bologna, Salvatore Sanna, Vicepresidente nazionale della Federparchi, Maria Carmela Ciarratano, Direttore Generale del Ministero dell’Ambiente e della Tutela dei Mari. Inoltre al Centro Congressi si terrà a margine dell’evento una straordinaria mostra sul mondo sommerso. Appuntamento alle ore 9 e 30, Sabato 16 Marzo, Palazzo dei Congressi di Lacco Ameno