riceviamo e pubblichiamo
Comunicato stampa del 8 giugno 2011 a seguito dell’incontro avuto con l’ACAM in data 7 giugno
“Una Regione allo sbando; una Regione in ostaggio degli armatori privati che tendono, con successive iniziative, ai limiti del buonsenso e soprattutto della legalità, a conservare il loro privilegio ormai decennale di operatori del Golfo di Napoli per effetto degli atti di sottomissioni e di continue incomprensibili proroghe senza mai addivenire a gare per l’affidamento delle linee, così come prevedono la 422/92 e la successiva legge regionale 3/2002 “: è questa l’impressione dominante che emerge dal confronto che l’autmare e l’assoutenti hanno avuto con i vertici dell’Acam
( Agenzia Campana per la Mobilità ) nell’incontro di ieri 7 giugno.
In uno scenario già visto si fa strada un nuovo piano tariffario, definito con delibera di GR 183 del 29 aprile 2001, che rincara le già alte tariffe per i servizi in essere ( di cui sono giuste e mai poche le lamentele dei cittadini sui tempi di percorrenza e sulla qualità di alcune unità !) e che rimane inattiva sulla sua parte condivisibile per il condizionamento negativo espresso da un gruppo di armatori privati che continua ad esercire linee con la formula della proroga e in regime di monopolio e di lottizzazione delle areee.
In questo panorama la Regione, succube volontariamente, nessuna certezza continua ad offrire agli isolani, ai lavoratori pendolari ed al turismo neanche con i servizi residuali che per effetto di uno strano Regolamento varato nel 2003, criticato anche dal Garante, vengono assegnati con preferenza agli operatori già attivi sulla rotta richiesta determinando così “ una rilevante barriera regolamentare all’accesso di nuovi entranti” ed ai benefici collettivi che derivano da una sana concorrenza. Siamo di fronte ad una Regione che va a trattare problemi delicati, come le tariffe, con chi è provvisorio senza prima affrontare prioritariamente il piano dei servizi essenziali, delle linee ed il loro affidamento; una regione che ignora ancora le potenzialità della sua Caremar e che, nonostante il cambio dell’indirizzo politico-regionale, lascia ancora una volta “ dormire” le proprie unità veloci “armate” nei porti negando corse essenziali e sociali.
In realtà sulla tematica marittima in Regione regna la confusione più ampia: il piano di ridefinizioni delle linee essenziali e di rilancio della Caremar non c’è; i rincari tariffari si aggiungono a rincari consolidati e si fanno sempre più popolarmente insostenibili; il piano dei servizi OSP è di là da venire ed i tanto attesi abbonamenti mensili, residenti e pendolari, da utilizzare indifferentemente su unità della medesima tipologia, rimangono sulla carta come fu, qualche anno fa, con l’Unico terra-mare che i cittadini attendono ancora.
Per l’Autmare, il citato atto deliberativo è un nuovo raggiro se non una truffa e pertanto va immediatamente ritirato per ricominciare tutto da capo seguendo la via maestra della legalità che vuole anzitutto la definizione dei servizi minimi obbligatori e dei loro affidamenti che l’autmare chiede in house; a seguire, la definizione del piano dei rimanenti servizi OSP facendo partire le gare per l’affidamento delle linee avendo cura di superare le attuali spartizioni delle aree portuali e di accosto ed il monopolio commerciale oggi esistente, in specie su Pozzuoli. Quindi il nuovo piano tariffario che sia di tutela del diritto di continuità territoriale e del lavoro, anzitutto, e di sostegno all’economia familiare degli isolani ed allo sviluppo turistico delle isole; la revisione del citato Regolamento del 2003 per l’affidamento delle linee suppletive o residuali in modo da garantire concorrenza di mercato e nuovi diritti; …. Ma è necessario anche varare subito il piano dei servizi in emergenza superando la discrezionalità attuale che ha visto, ieri, la Caremar negarci l’ultima corsa delle 21.55 per Procida ed Ischia.
Nicola Lamonica