Ischia – Polifunzionale. Un argomento di fuoco. Manda il sindaco su tutte le furie. Mentre il mediatico assessore (per salvarsi la poltrona?!) si dannerebbe a far appoggiare le tesi dell’architetto e del sindaco, divulghiamo anche ciò che è stato scritto dalla commissione collaudo, che non è assolutamente politicizzata (c’è un membro del prefetto, è politicizzato pure lui?) come direbbe il capo dell’amministrazione per sfuggire alle sue responsabilità politiche! Infatti, sarebbe giusto che i dirigenti facessero il loro mestiere e non i politici o gli articolisti soprattutto quando la Commissione di Collaudo afferma: “L’opera non è stata diretta con la necessaria e dovuta diligenza da parte del personale addetto”. (direzione dei lavori – Arcamone e Grasso – responsabile del procedimento – Liguori).. Non tralasciamo che Arcamone è uno dei primi a finire nel mirino di quasi tutte le contestazioni della commissione di collaudo e, quindi, è una persona che si batte per dimostrare che ciò che ha fatto è giusto.
Il collaudatore Mazzella nella sua nota asserisce di aver collaudato la parte realizzata dalla Comapre nel 2000 e che la sentenza penale successiva, a suo dire, non dice che l’opera non sarebbe stata realizzata come da progetto (lunghezza dei pali).
Ovviamente qualcuno potrebbe anche ipotizzare che sia una lettura di parte considerando che la commissione collaudo ha messo in discussione tale collaudo statico.
Ecco uno stralcio della sentenza:
“che i calcoli del carico limite condotti nella quadruplice ipotesi di pali lunghi a) 18 m (lunghezza da progetto di variante) b) 15 m (lunghezza dichiara in due prove di carico) c) 12 m (lunghezza più volte ricorrente nei carotaggi) d) 10 m (lunghezza ipotizzata nella relazione Marino-Picarelli ) inducono a ritenere che i pali da 18 m soddisfano le verifiche anche nelle ipotesi più pessimistiche, quelli da 15 m sono accettabili in ipotesi ottimistiche, salvo il conforto delle prove di carico. Quelli da 12 m. sono sconsigliabili, quelli da 10 sono certamente sotto dimensionati”.
INVECE RECENTEMENTE LA COMMISSIONE DI COLLAUDO HA ESPRESSAMENTE DETTO:
1. Che il collaudo statico in corso d’opera non è conforme a quanto specificamente disposto dalle norme vigenti ed in particolare dal DM 21/01/1981, sostituito dal DM 11/03/1988, legge 05/11/1971 nr. 1086 art. 6 lettera C).
2. Che non è possibile accertare se l’opera di cui trattasi possegga i requisiti di sicurezza minimi essendo allo stato il collaudo statico in corso d’opera non conforme a quanto disposto dalla Legge R 9/1983 e legge 1086/71.
3. Che gli atti del collaudo statico in corso d’opera non fanno riferimento a quanto accertato dal Tribunale di Napoli giusta sentenza sezione quinta penale 5541c depositata il 18/09/2001
(lunghezza dei pali di fondazione realizzati minore della lunghezza dei pali di progetto).
DURANTE IL CIVICO CONSESSO EMERGONO PARTICOLARI INQUIETANTI
E’ bene che l’arch. Arcamone ricordi che nel corso del Consiglio Comunale Paolo Ferrandino ha ipotizzato che la consegna del Polifunzionale alla Provincia, senza il collaudo, sarebbe stata fatta per cancellare tutte le presunte inadempienze della ditta Mafra. “Infatti, adesso che nell’opera sono state fatte delle modifiche, nulla si potrà contestare a questa e – secondo Paolo Ferrandino – ciò potrebbe essere un regalo di oltre 2 milioni di euro(?)”. Non ci sono parole!
Non dimentichiamo che, a quanto si dice, il 1° giugno 2011 pioveva in alcune aule del Polifunzionale, alcuni studenti dovettero scappare e rimasero intrappolati perché pare che fuori vi fosse un fossato pieno di acqua…
E poi il sindaco si lamenta che la commissione collaudo ha messo in discussione il collaudo statico?
Per non parlare del collaudo tecnico amministrativo (chissà se arriverà mai) vitale per procedere alla vendita del Polifunzionale alla Provincia che, consenziente, accetta una castagna rovente?! Gli introiti della vendita servirebbero per aggiustare un bilancio pieno di buchi.
(Pubblicato su Movimento Isolano l’undici luglio 2011)