Il consigliere del PdL, Paolo Ferrandino, attacca pesantemente l’assessore dell’UDC sulla vicenda del distributore di benzina sulla riva destra
Ivana Caliendo
Ischia – Riva destra: si parla solo dell’ordinanza 125. Nessuno dice nulla sul distributore di benzina. Durante il consiglio comunale di martedì 22 giugno il consigliere del PdL Paolo Ferrandino, a differenza di qualche collega di banco, ha fatto veramente l’opposizione. Ha sferrato un attacco politico mai visto all’ intoccabile assessore Antonio Pinto dell’UdC. Il motivo? La pompa di benzina sulla riva destra. Il consigliere ha spiegato che sull’argomento è stato sollecitato da un cittadino, che si era fatto male in quell’area. Questi si chiedeva chi doveva citare per danni: il comune o Antonio Pinto, l’assessore-amministratore dappertutto, compreso dell’ azienda di carburanti…Così, il consigliere del PdL si è chiesto se quel suolo pubblico facesse riferimento all’azienda o al comune. Infatti, nella zona circostante al distributore di benzina sono comparse le strisce gialle per far parcheggiare i portatori di handicap. Adesso i “potenti” pagheranno ancora il suolo pubblico? Perché la pompa di benzina si trova ancora lì, nonostante la delibera del consiglio comunale – n. 54 del 9 dicembre 2008 – nella quale fra l’azienda e il comune è stato concordato lo spostamento in via Michele Mazzella? Paolo Ferrandino ha chiesto: “Se il distributore è dimesso, perché non si bonifica il suolo e non si provvede a tale spostamento? Come già avvenuto anni fa a Casamicciola per un altro distributore”. Il sindaco e l’arch. Arcamone, palesemente in imbarazzo, non sapevano come rispondere. Che il responsabile dell’Ufficio tecnico restasse ammutolito, non era mai accaduto. Paolo li ha incalzati, a muso duro: “Non è che Giosi Ferrandino, il sindaco non si attiva per non toccare gli interessi di Antonio Pinto?”. Infatti c’è da chiedersi: l’inutilizzazione del distributore in questione, di fatto, lo rende dimesso? Ricordiamo pure che sia la legislazione europea che quella nazionale collocano nel censimento dei siti potenzialmente contaminanti proprio i distributori di carburante dimessi. In modo particolare, il decreto legislativo 152/06 e il decreto correttivo D.Lgs 4/08, a quanto risulta, prevedono la bonifica per i siti cosiddetti potenzialmente contaminanti come appunto potrebbe, in teoria, essere quello occupato proprio dalla pompa di benzina inutilizzata in questione?! Inoltre, continuano a girare voci, secondo le quali, per questioni burocratiche, l’azienda ancora non avrebbe avuto tutti i permessi per procedere alla traslazione in via Michele Mazzella. In tutta questa vicenda, il sindaco, tanto attento ai ciclamini e agli alberi di Natale, cosa ha fatto per 2 anni? Si sta interessando di questa faccenda? Se, invece di essere Pinto (quello che amministra dappertutto), fosse stato un comune cittadino, il sindaco si sarebbe attivato per far bonificare il suolo alla ditta? Forse la risposta la conosciamo tutti… Visto che Pinto amministra la ditta in questione ed è assessore al comune di Ischia, siamo di fronte ad un conflitto di interessi? Perchè la minoranza non ne chiede le dimissioni? Il primo cittadino, forse, preferisce non innervosire gli esponenti dell’UdC? Soprattutto, cosa ha fatto per 2 anni il potente assessore dell’UdC, Antonio Pinto, che è amministratore sia del comune di Ischia che dell’azienda in questione? Adesso deve provvedere, dovrà combattere con la burocrazia italiana comportandosi come un cittadino qualsiasi?!