Ischia – E’  più che affermata la disaffezione alla politica e al voto dell’elettorato ischitano. Una disaffezione manifesta, che non lascia dubbi ma tanti interrogativi. Una disaffezione che riconosce una “questione morale” mai risolta e non si riconosce in una crisi di identità voluta come sacrificio ultimo all’accattonaggio di potere. A governare il comune di Ischia , oggi non è più quella maggioranza che vinse le elezioni del maggio 2007, quella che aveva scelto il popolo.  Nell’arco di questo lasso di tempo, all’incirca tre anni di  amministrazione Ferrandino, ci sono stati più di tre rimpasti, capovolgendo quasi totalmente la volontà dell’elettore. Esempio molto vicino alla mia persona è la lista con cui ero candidato che raccolse circa 1.100 voti. Oggi e totalmente decimata. Le decisioni  politiche di 1.110 nostri concittadini sono in mano “alla sorte” di un consigliere comunale che non ha raggiunto nemmeno il 10% come voti nella lista. Democraticamente gli è concesso, ma moralmente no! Da tempo gira voce nel paese di una presunta  incompatibilità. Le ragioni di lite con l’ente del consigliere comunale sopra nominato, pervenute anche tramite fonti qualificate mi impongono di chiedere  al sindaco Giosi Ferrandino, di screditare pubblicamente queste dicerie con una verifica approfondita del caso. I nostri concittadini aspettano presto una risposta pubblica.

Sergio Di Meglio

primo dei non eletti democraticamente